Banca Cattolica del Veneto

Veneto, Vicenza

data di fondazione1930
data di fusione31.12.1989

Nel 1930 la Banca Cattolica Vicentina cambiò il nome in Banca Cattolica del Veneto, dopo l'assorbimento di tre Istituti cattolici: Banca Cattolica di Udine, Banca Cadorina di Pieve di Cadore (Belluno) e Banca Cattolica Atestina di Este (Padova). Tra il 1931 e il 1938 - nel piano di risanamento voluto dal Governo e dal Vaticano - vennero assorbiti altri sei istituti cattolici: Banca Cattolica San Liberale di Treviso, Banca Provinciale di Belluno, Banca Feltrina di Feltre (Belluno), Banca Depositi e Prestiti G. Fabris & C. e Banca Bassanese A. Girardello & C. entrambe di Bassano del Grappa (Vicenza), Banca Agricola Distrettuale di Dolo (Venezia). La crescita economica e territoriale della Banca proseguì con l'incorporazione di altri cinque istituti tra il 1946 e il 1969 ( Banca Agricola Distrettuale nel 1946, Banca Veneziana di Crediti e Conti Correnti nel 1948, Banca Mandamentale di Maniago e Sacile nel 1950, Banca San Daniele nel 1951 e Banca Triestina nel 1969). La Banca, durante la lunga guida di Secondo Piovesan, che la diresse dagli anni '30 al 1972, crebbe insieme all'economia della regione, attraverso quella reciproca influenza tra forze imprenditoriali locali e banche minori che contribuì a favorire lo sviluppo sia in campo agricolo sia, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, nel campo della piccola e media impresa industriale, artigiana e commerciale. Dopo la seconda guerra mondiale, infatti, la Banca, controllata dall'Istituto per le Opere di Religione (IOR), si inserì nei molteplici meccanismi istituzionali del finanziamento dell'industria (dal piano Marshall ai fondi Erp, ai mediocrediti regionali), rinunciando all'identificazione esclusiva con la cooperazione e il mondo agricolo. Nel 1954 la Banca Cattolica del Veneto partecipò, con un contributo di cinquanta milioni di lire, alla creazione del Mediocredito delle Venezie, la cui vicepresidenza fu affidata a Secondo Piovesan. Il contributo della BCV all'attività del nuovo Istituto fu molto importante: nel 1956, ad esempio, la percentuale delle operazioni presentate dalla Banca sul totale dei contratti stipulati dal Mediocredito fu addirittura del 54%. Con la legge 31 luglio 1957 n. 742 fu invece istituito il Mediocredito del Friuli, con il concorso dello Stato per un miliardo di lire e la partecipazione della BCV (insieme alla Camera di Commercio di Udine, alla Cassa di Risparmio di Udine e ad un gruppo di banche locali). Nel 1972 il Banco Ambrosiano, tramite La Centrale Finanziaria, acquisì la maggioranza relativa delle azioni della Banca Cattolica del Veneto. La fusione nel 1989 tra il Nuovo Banco Ambrosiano e la Banca Cattolica del Veneto - due banche assai simili per l'impronta cattolica, per il forte radicamento sul proprio territorio e per la capacità aggregante - diede origine al Banco Ambrosiano Veneto. Al momento della fusione la Cattolica del Veneto contava su una rete di duecentoquattro filiali.

relazioni

ente conservatore

percorsi

personalità di rilievo

Secondo Piovesan

(Alessandria, 27 marzo 1893 - Vicenza, 11 marzo 1976)
Di modeste origini, il 26 ottobre 1908 entra quindicenne nella Banca Cattolica Vicentina come impiegato in prova; l'anno dopo viene confermato in pianta stabile in qualità di contabile di seconda classe. Partecipa alla Prima guerra mondiale e nel 1918, una volta congedato, riprende il lavoro presso la Banca che gli aveva conservato il posto per 'l'ottimo servizio prestato'.
La sua carriera prosegue rapidamente, fa esperienza presso il Credito Polesano di Rovigo (1923-1926) e nel 1926 viene nominato direttore generale alla Banca Cattolica San Liberale di Treviso, uno degli istituti di credito più importanti della regione. L'attiva presenza di Piovesan alla guida di diverse banche cattoliche venete ne prefigura quasi il destino ovvero di governare il passaggio del credito cattolico veneto verso un unico istituto regionale. Nel 1930 entra nella neonata Banca Cattolica del Veneto, assumendo il ruolo di protagonista nella difficile opera di riassestamento della Banca - appena uscita dal turbolento periodo di crisi che aveva colpito le banche cattoliche federate del Credito Nazionale nella seconda metà degli anni Venti -, compiuta grazie a una politica di contenimento delle spese e di credito frazionatissimo, sapendo gradatamente riacquistare la fiducia dei risparmiatori e ponendo le premesse per la crescita degli anni Cinquanta.
Fino al 1947 ricopre la carica di direttore generale, poi di amministratore delegato fino al 1972, quando - nel suo ottantesimo compleanno - lascia l'incarico, rimanendo comunque presidente onorario.
Ricopre diversi incarichi in importanti enti e associazioni del mondo creditizio: nel 1945 viene eletto consigliere di amministrazione dell'Istituto Centrale di Banche e Banchieri (Istbank), dal 1954 è membro del Comitato direttivo e poi vice presidente (1955-1963) dell'Associazione Nazionale Aziende Ordinarie di Credito (Assbank); consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana in rappresentanza delle Banche di Credito Ordinario (1950-1953).
A Vicenza ricopre le cariche di presidente dell'Ente Comunale di Assistenza e presidente dell'Istituto Musicale F. Canneti. Autore di testi teatrali in dialetto vicentino è stato anche presidente dell'Unione Cattolica Artisti Italiani.


personalità di rilievo

Feliciano Benvenuti

(Padova, 26 gennaio 1916 - 16 luglio 1999)
Feliciano Benvenuti,appartenente a un'antica famiglia di origine veneziana, si distinse quale uomo di rilievo nell'ambito del diritto e del mondo economico, bancario e culturale. Conseguita la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Padova, dal 1951 al 1956 ricoprì la cattedra di diritto amministrativo alla facoltà di Scienze Politiche presso l'Università patavina e poi presso la  facoltà di Economia e Commercio dell'Università Ca' Foscari di Venezia (1972-83), di cui dal 1974 è stato anche rettore. Ricoprì diversi incarichi in prestigiose istituzioni veneziane quali Palazzo Grassi e la Fondazione Cini. Nel 1933 venne eletto Presidente della Banca Cattolica del Veneto, incarico che ricoprì fino al 1989, anno della fusione dell'Istituto bancario vicentino con il milanese Nuovo Banco Ambrosiano. Al pensiero illuminato di Feliciano Benvenuti si deve l'innovativo programma di Restituzioni, iniziativa sorta per supportare alle carenze dello Stato nell'ambito della tutela e salvaguardia del patrimonio artistico italiano. In trent'anni di attività, sono oltre 1500 le opere d'arte, dal Nord al Sud dell'Italia, restaurate e "restituite" alla collettività. Restituzioni, infatti, progetto poi fortemente sostenuto dal professor Giovanni Bazoli ha gradualmente ampliato il proprio raggio di azione, di pari passo con la crescita di Intesa Sanpaolo, ed ha raggiunto oggi dimensione e importanza nazionali.


palazzi di pregio

Palazzo Leoni Montanari

La storia di Palazzo Leoni Montanari ha inizio poco oltre la metà degli anni Settanta del Seicento, quando Giovanni Leoni Montanari, abile nipote di quel Bernardino che determinò la prosperità della famiglia grazie alla produzione e al commercio di tessuti, fece erigere questa prestigiosa dimora in luogo delle preesistenti fabbriche appartenenti ai Montanari. Il cantiere proseguì per diversi decenni e il risultato è una sontuosa residenza di gusto barocco, caratterizzata da un esuberante apparato decorativo di stucchi, affreschi e sculture in magnifica combinazione e ispirato alla poetica del meraviglioso.
Palazzo Leoni Montanari è una delle sedi di Gallerie d'Italia.

collezioni artistiche

Collezioni artistiche

Palazzo Leoni Montanari, capolavoro barocco del centro storico di Vicenza, rappresenta il fulcro simbolico della collezione della Banca Cattolica del Veneto, nata nel 1930 dalle radici della Banca Cattolica Vicentina (1892-1930). Acquisito nel 1908, il Palazzo è stato oggetto all'inizio degli anni Ottanta di un attento lavoro di restauro in occasione del quale è stata riallestita una parte dell'importante raccolta di opere d'arte dell'istituto bancario, che in specifiche occasioni veniva aperta al pubblico. La collezione, cresciuta a partire dagli anni Settanta grazie ad acquisti mirati sul mercato antiquario, offre una preziosa e selezionata panoramica della pittura veneta del Settecento. La centralità di Venezia negli sviluppi del genere della veduta e del paesaggio è documentata da opere significative di Canaletto, Francesco Guardi, Michele Marieschi e Francesco Albotto, mentre la grande tradizione decorativa riportata in auge da Giambattista Tiepolo è esemplificata da un affresco staccato realizzato dal maestro per il vicentino Palazzo Trento-Valmarana. Al 1981 risale l'acquisto di un altro nucleo di grande rilievo: quattordici dipinti di Pietro Longhi e della sua cerchia, provenienti dalla collezione riunita verso la metà dell'Ottocento da Giuseppe Salom in Palazzo Corner Spinelli a Venezia. Acuto osservatore della società del suo tempo, Longhi restituisce nei suoi dipinti gli usi, le mode e i rituali della vita veneziana: dagli ozi domestici della nobiltà, allo stupore di bambini e adulti di fronte agli spettacoli di strada, fino ai riti del caffè e della musica. Pur prediligendo la pittura del Settecento, la Banca Cattolica del Veneto ha collezionato anche opere dell'Ottocento - tra cui alcuni significativi esempi della produzione di Gugliemo Ciardi e Federico Zandomeneghi - e del Novecento. Tra queste ultime un prezioso acquarello del 1933 di Vassilij Kandinsky e dipinti di Giorgio de Chirico, Virgilio Guidi, Ubaldo Oppi e Anton Zoran Music. La raccolta settecentesca costituisce oggi il cuore delle Gallerie d'Italia di Palazzo Leoni Montanari, uno dei poli museali di Intesa Sanpaolo, che ha restituito alla pubblica fruizione la nobile sede di rappresentanza dell'istituto bancario vicentino, raccogliendone l'eredità.

bibliografia

- Giorgio Bellavitis, Loredana Olivato, Il Palazzo Leoni Montanari di Vicenza della Banca Cattolica del Veneto, Vicenza, Neri Pozza Editore, 1982;
- Gabriele De Rosa, Una banca cattolica fra cooperazione e capitalismo. La Banca Cattolica del Veneto, Roma-Bari, Laterza, 1991;
- Francesca Pino (a cura di), L'Archivio Storico di Banca Intesa. Per una storia al plurale, Milano, Banca Intesa-Silvana Editoriale, 2004;
- Paola Chiapponi e Chiara Guizzi, La Banca Cattolica del Veneto e il suo patrimonio archivistico. Uomini, tradizioni e territorio, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2007;
- Carlo Bellavite Pellegrini, Una storia italiana. Dal Banco Ambrosiano a Intesa Sanpaolo, Con i Diari di Carlo Azeglio Ciampi, Bologna, Il Mulino, 2013;
-  Pietro Longhi: the paintings of the Palazzo Leoni Montanari in the collection of the Banca Cattolica del Veneto at the National Gallery of Scotland, catalogo della mostra (Edimburgo, National Gallery of Scotland, 3 agosto - 4 settembre 1988), Banca Cattolica del Veneto, Vicenza 1988. Gallerie d'Italia. Palazzo Leoni Montanari. Guida, Intesa Sanpaolo, 2014;
-  Francesca Pino, Alessandro Mignone (a cura di), Memorie di valore: guida ai patrimoni dell'Archivio storico di Intesa, Milano, Hoepli- Intesa Sanpaolo, 2016.

 

fonti

Archivio storico Intesa Sanpaolo (ASI-BAV), patrimonio archivistico Banca Cattolica del Veneto.

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