Banca Cattolica Atestina
Veneto, Este
La Banca Cattolica Atestina, società anonima cooperativa, fu fondata nel 1896 con un capitale di 100 mila lire. Scopo della società era "estendere il beneficio del credito alle Casse Rurali Cattoliche e a coloro che danno garanzia di onestà, favorendo in ispecial modo la conservazione e lo sviluppo delle locali industrie e delle piccole proprietà e di contribuire all'incremento di istituzioni e società cattoliche" (statuto, art. 2). Era ammesso come socio "chi francamente professa la religione cattolica e manifesta sentimenti di adesione alle opere cui la società si propone di dar vantaggio" (ivi, art. 9). La ripartizione degli utili netti era così prevista: 4/10 al fondo di riserva, 1/10 a favore degli impiegati, 4/10 a favore di opere cattoliche e 1/10 a favore dei soci. Nel 1916 la Banca cambiò forma giuridica divenendo un'anonima semplice e il capitale fu aumentato a 200 mila lire. In seguito a queste modifiche la Banca fu accolta nella federazione delle banche cattoliche (Federazione Bancaria Italiana). Nel 1930, insieme alla Banca Cadorina e alla Banca Cattolica di Udine, l'Istituto venne incorporato nella Banca Cattolica Vicentina, che contestualmente cambiò ragione sociale assumendo quella di Banca Cattolica del Veneto. Al momento della fusione il capitale sociale della Atestina ammontava a 500 mila lire e la rete di sportelli comprendeva otto filiali, tutte in provincia di Padova: Monselice, Stanghella, Boccon, Carmignano, Galzignano, Pozzonovo, Villa Estense e Vò Euganeo.
bibliografia
- Paola Chiapponi e Chiara Guizzi, La Banca Cattolica del Veneto e il suo patrimonio archivistico. Uomini, tradizioni e territorio, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2007, p. 185.