Nuovo Banco Ambrosiano

Lombardia, Milano

data di fondazione06.08.1982
data di fusione27.10.1985

Il Nuovo Banco Ambrosiano, società di credito ordinario avente per oggetto "la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito nelle sue varie forme", si costituì a Milano il 6 agosto 1982 sulle ceneri del Banco Ambrosiano. Il capitale sociale venne sottoscritto da tre istituti pubblici ( Istituto Bancario San Paolo di Torino, Banca Nazionale del Lavoro, Istituto Mobiliare Italiano) e da quattro banche private (Banca Popolare di Milano, Banco San Paolo di Brescia, Credito Romagnolo, Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia, poi Credito Emiliano). Giovanni Bazoli, professore universitario bresciano, fu nominato presidente, Ruggero Ravenna ed Enrico Filippi, provenienti rispettivamente dall'Istituto Bancario San Paolo di Torino e dalla Banca Nazionale del Lavoro, vicepresidenti. Il nuovo Istituto procedette immediatamente ad una ristrutturazione del sistema di partecipazioni italiane del Gruppo che si concluse nel 1985 con la fusione del Nuovo Banco Ambrosiano nella controllata società finanziaria La Centrale, fondata nel 1925, che contestualmente assunse ragione e oggetto sociale dell'Istituto di credito milanese. 

relazioni

ente conservatore

percorsi

personalità di rilievo

Giovanni Bazoli

Avvocato. Docente di "Diritto amministrativo", di "Diritto pubblico dell'economia" e di "Istituzioni di diritto pubblico" all'Università Cattolica di Milano. Ha lasciato l'insegnamento nel 2003.
Nel 1982 il Banco Ambrosiano, il più importante gruppo bancario privato d'Italia, è travolto dalle vicende di Roberto Calvi e viene messo in liquidazione. Su iniziativa del Ministro del Tesoro Nino Andreatta e del Governatore di Banca d'Italia Carlo Azelio Ciampi l'attività della banca fallita viene ceduta a una nuova società, il Nuovo Banco Ambrosiano, di cui è nominato Presidente il Prof. Bazoli. Egli guida la ricostruzione e il rilancio dell'istituto. Nello svolgimento di tale incarico, il Professor Bazoli si impegna a fondo, con successo, anche per salvare dal fallimento e rilanciare il Gruppo Rizzoli-Corriere della Sera.
Alla fine del 1989 gestisce la fusione (la prima in Italia di due banche di grandi dimensioni) tra il Nuovo Banco Ambrosiano e la controllata Banca Cattolica del Veneto. Nasce il Banco Ambrosiano Veneto, che nel 1997 acquista la Cariplo, la maggiore Cassa di risparmio del mondo, avviando in tal modo la grande stagione della privatizzazione del settore bancario italiano.
Nel 1998 Banca Intesa (questa la nuova denominazione assunta dall'istituto) acquisisce il controllo della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e nel 1999 della Banca Commerciale Italiana, diventando per dimensioni operative e presenze territoriali il primo gruppo bancario del Paese.
Infine, nel corso del 2006, la fusione con il San Paolo IMI dà vita a una delle più importanti e solide banche europee, Intesa Sanpaolo. Di essa il professor Bazoli è Presidente del Consiglio di Sorveglianza sino alla fine di aprile del 2016. E da allora ricopre la carica di Presidente Emerito.
Il Prof. Bazoli è sempre stato un convinto assertore del ruolo sociale della banca e ha ispirato importanti iniziative in campo artistico e culturale: la creazione delle "Gallerie d'Italia" (con sedi a Milano, Torino, Napoli e Vicenza), i programmi di restauro e valorizzazione di collezioni d'arte, il recupero di Casa Manzoni, la fusione degli archivi delle banche integrate.
Ha ricevuto due lauree "honoris Causa" in "Economia Bancaria" dall'Università di Macerata e in "Conservazioni dei beni culturali" dall'Università di Udine.
Ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana le onorificenze di "Cavaliere del Lavoro" e di "Cavaliere di Gran Croce". E' stato nominato "Officier dans l'Ordre National de la Légion d'Honneur" dal Presidente della Repubblica Francese.
Principali cariche:
- Intesa Sanpaolo S.p.A.: Presidente Emerito
- Fondazione Giorgio Cini: Presidente
- Fondazione Eni Enrico Mattei: Consigliere
- Fondazione Teatro alla Scala: Consigliere
- Editrice La Scuola S.p.A.: Vice Presidente
- Biblioteca Ambrosiana: Membro della Congregazione dei Conservatori
- FAI Fondo per l'Ambiente Italiano: Membro del Comitato Garanti


palazzi di pregio

Sede del Banco Ambrosiano, poi del Nuovo Banco Ambrosiano

La storia edilizia della Sede del Banco Ambrosiano è iniziata con l'acquisto nel 1901 di Casa Andreossi, in via Clerici 2.
In seguito all'acquisto nel 1949 di Casa Thomas, nel 1952  si avviano i primi lavori di ampliamento del palazzo, terminati nel 1956. Il progetto viene affidato all'architetto Giovanni Greppi, mentre l'esecuzione dei lavori all'impresa IM.CO dell'ingegnere Bruno Sirtori.
Secondo il progetto, la facciata del fabbricato di via S. Dalmazio 6 viene demolita e ricostruita sul modello di via Clerici: il portone d'ingresso su quest'ultima via  viene eliminato e la piazzetta S. Dalmazio cambia il proprio nome in Largo Bortolo Belotti. L'area dedicata agli uffici viene raddoppiata.
Tra il 1957 e il 1959 si attua un nuovo ampliamento con il prolungamento della facciata del palazzo in via S. Dalmazio, sempre su progetto dell'architetto Giovanni Greppi.
Successivamente all'acquisto nel 1960 di tutto lo stabile di proprietà del Comune di Milano di via S. Dalmazio 4 e di piazza Paolo Ferrari 10, vengono realizzati tra il 1962 e il febbraio 1966, su progetto dell'architetto Piero Portaluppi e dell'ingegnere Bruno Sirtori, nuovi lavori di ampliamento e nuove facciate sino in piazza Paolo Ferrari.
Sono attuati: un nuovo grande salone per il pubblico, il servizio di autobanca (drive-in) al piano sotterraneo e un'autorimessa con posteggio per i clienti al secondo sotterraneo; inoltre vengono creati nuovi uffici e migliorato il caveau, suddiviso in caveau-cassette e caveau-bauli.

bibliografia

- Emanuele Invernizzi e Francesco Spaccarotella, La fusione come occasione di innovazione organizzativa e culturale: il caso Banco Ambroveneto, in Federico Butera e Emanuele Invernizzi (a cura di), Il manager a più dimensioni. Progettare e gestire i processi dell'impresa informatizzata, Milano, Franco Angeli, 1993, pp. 245-275;
- Carlo Bellavite Pellegrini, Storia del Banco Ambrosiano. Fondazione, ascesa e dissesto. 1896-1982, Roma-Bari, Laterza, 2001.;
- Francesca Pino (a cura di), L'Archivio Storico di Banca Intesa. Per una storia al plurale, Milano, Banca Intesa - Silvana Editoriale, 2004;
- Pier Domenico Gallo, Intesa Sanpaolo: c'era una volta un "fantasma inesistente". Dal Nuovo Banco Ambrosiano, venticinque anni fa nasceva la prima banca italiana. Storie, retroscena, rivelazioni e protagonisti di ieri e di oggi, Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007;
- Francesca Pino, Alessandro Mignone (a cura di), Memorie di valore: guida ai patrimoni dell'Archivio storico di Intesa, Milano, Hoepli- Intesa Sanpaolo, 2016.

fonti

- Archivio Storico Intesa Sanpaolo (ASI), patrimonio archivistico Banco Ambrosiano Veneto.

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