Credito Agrario Bresciano
Lombardia, Brescia
Il Credito Agrario Bresciano venne costituito il 23 maggio del 1883 (rogito Antonio Canali) per iniziativa di 40 soci, con sede in locali affittati in corso Carlo Alberto (oggi corso Matteotti). L'iniziativa originò da un progetto presentato da Alessandro Mantice al Comitato bresciano degli studi economici, che era stato incaricato dal Comizio agrario di proporre iniziative a favore dell'agricoltura bresciana, allora in fase di ammodernamento. Al primo biennio di stentata attività, nonostante l'incremento del numero dei soci a 200, seguì un'espansione vigorosa sostenuta anche dall'apertura delle prime agenzie nei distretti agricoli della provincia. In linea con i principi costitutivi, l'Istituto finanziò principalmente il settore primario, supportando varie iniziative di promozione agraria (consorzi, cooperative di lavoro, istituti tecnici). Tuttavia, dal primo decennio del '900 iniziò a sostenere anche l'industrializzazione della provincia (in alcuni casi anche con l'assunzione di partecipazioni dirette in società), impegno che aumentò nel periodo bellico per il tramite delle commesse. Nel 1916, mantenendo la stessa denominazione si trasformò in società anonima ordinaria. Superato il latente conflitto tra i soci e i nuovi consiglieri eletti - più orientati a sostenere l'industria nella gestione dell'Istituto -, negli anni '20 il baricentro dell'attività ritornò ad essere il credito e il sostegno a iniziative di vasta portata e di ammodernamento del mondo rurale. Nel frattempo riprese vigore l'espansione sul territorio sia con l'apertura di nuovi sportelli che con l'assorbimento di banche in difficoltà, dopo averne curato la liquidazione ( Banca Popolare di Desenzano, 1920; Banca Popolare di Montichiari, 1921). L'ampliamento più consistente della rete territoriale avvenne dal 1932, quando vennero rilevati gli sportelli della cessata Unione Bancaria Nazionale e della Banca Cooperativa Bresciana, definiti nel piano di ripartizione delle zone d'influenza concordato con le autorità monetarie e la Banca San Paolo di Brescia. Seguì l'assorbimento delle Casse Rurali di Collio Val Trompia (1937), di San Felice del Benaco (1938) e di Gavardo (1941). Nel 1943 l'Istituto venne trasformato in società per azioni. Sostenuti gli sforzi della ricostruzione postbellica, nei decenni successivi la Banca assecondò i cambiamenti strutturali dell'economia bresciana; il credito al mondo rurale, che rimase comunque prevalente, fu indirizzato alla meccanizzazione dei lavori agresti, alla promozione delle colture specializzate e al miglioramento delle attività para-agrarie e della rete di commercializzazione. Al contempo, crebbe progressivamente il credito all'industria; in questo ambito, importanti furono i rapporti instaurati con enti di credito a medio termine, quali Mediobanca, EFI e Mediocredito Lombardo. La presenza sul territorio proseguì in provincia, anche mediante l'assorbimento di istituti quali la Banca Popolare di Salò (1949), la Cassa Rurale e Artigiana di Offlaga (1950) e quella di Quinzano d'Oglio (1955), mentre nel 1960 venne aperto un Ufficio di Rappresentanza a Milano. Nel 1968 modificò la denominazione in Banca Credito Agrario Bresciano. Sette anni dopo, ottenuta la qualifica di banca interregionale, venne abilitata ad operare oltre che in Lombardia, in Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Trentino. Dopo aver incorporato la bresciana Banca San Giovita nel 1979, dalla fine degli anni '80 e per il decennio successivo perseguì un'intensa strategia di acquisizione di istituti di credito extra-provincia: la Banca Carnica, controllata dal 1988 e incorporata nel 1990; la Banca Zanone, fusa nel 1991 dopo averne assunto il controllo due anni prima; la Banca Popolare di San Giorgio e Genova, controllata dal 1992; la Banca Lombarda Depositi e Conti Correnti, controllata dal 1994 e incorporata l'anno successivo; la Banca della Valle d'Aosta, controllata dal 1996; la Banca del Cimino, fusa per incorporazione nel 1998. Nel 1993 assunse la denominazione in sigla CAB e nell'anno successivo spostò la propria sede da Palazzo Bevilacqua (occupato sin dal 1908) a via Cefalonia, 62. L'11 novembre 1998 costituì, alla pari, con la Banca San Paolo di Brescia, il Banco di Brescia San Paolo CAB, passo propedeutico alla fusione per incorporazione della stessa Banca a formare Banca Lombarda, con atto del 22 dicembre 1998.
personalità di rilievo
Pietro Fenaroli
(Brescia, 10 ottobre 1878 - ? 7 luglio 1956)
Pietro Fenaroli, di nobili origini, nacque da Alessandro e Luisa Ferrante. Partecipò attivamente alla vita amministrativa della città di Brescia: già consigliere, nel 1920 fu assessore al Comune. Sedette inoltre nei Consigli di Amministrazione di diversi enti cittadini, tra cui gli Spedali Civili e numerosi altri istituti caritativi e culturali. Negli anni del Secondo conflitto mondiale accolse nella sua villa di Seniga le opere dei musei della città, tra cui la Vittoria Alata. Consigliere del Credito Agrario Bresciano dal 1932, fu nominato presidente nel 1934, mantenendo l'incarico fino al 1954. La sua presidenza fu improntata ai principi ispiratori dell'Istituto, dunque fortemente orientata al credito all'agricoltura e al sostegno di iniziative per l'ammodernamento del mondo rurale; fu egli stesso un agricoltore e allevatore di successo. In questi anni venne inoltre perseguito un rafforzamento del patrimonio della Banca e un ampliamento della struttura operativa, passando dalle 38 agenzie all'inizio della sua presidenza alle 51 alle fine del suo mandato.
personalità di rilievo
Alberto Folonari
(Brescia, 8 marzo 1937 - Brescia , 25 aprile 2016)
Alberto Folonari è stato esponente di una famiglia di spicco dell'imprenditoria bresciana con ruoli decisivi nelle due banche di riferimento della città, la Banca San Paolo di Brescia e il Credito Agrario Bresciano. Laureato in Scienze Agrarie presso l'Università Statale di Milano, nel 1965 entrò nelle aziende vinicole di famiglia divenendo nel 1982 amministratore delegato della Chianti Ruffino SpA e della Premiovini SpA. Al contempo assunse impegni nel mondo bancario, nel 1979 come membro del Consiglio di Amministrazione del Credito Agrario Bresciano, e dal 1984 membro del Comitato Esecutivo; nel 1990 fu nominato vicepresidente e tre anni più tardi presidente. Durante il suo mandato fu compiuto il percorso che portò il CAB ad aggregarsi con la Banca San Paolo di Brescia: prima con la creazione, alla pari, del Banco di Brescia San Paolo CAB (novembre 1998), di cui Folonari fu vicepresidente fino all'aprile 2005; poi fu vicepresidente vicario di Banca Lombarda, sorta dalla fusione della Banca San Paolo di Brescia nel CAB. Costante fu il suo impegno nel sociale e nel mecenatismo culturale, soprattutto attraverso la Fondazione CAB, che presiedette sin dal 1993. Scomparve il 25 aprile 2016, pochi giorni dopo essersi dimesso dalla carica di vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza di UBI (2 aprile).
bibliografia
- Aldo De Maddalena, Credito e banche a Brescia nei secoli XIX e XX, in Storia di Brescia, vol. IV, Brescia, Morcelliana, 1961, pp. 1043-1082;
- Aldo De Maddalena, La Banca di Credito Agrario Bresciano. Qualche sosta accanto a pietre miliari della sua storia (1883-1965), in La Banca Credito Agrario Bresciano e un secolo di sviluppo, vol. II, Brescia, Banca Credito Agrario Bresciano, 1983, pp. 485-549;
- Maurizio Pegrari, Per una storia sociale delle banche a Brescia dopo l'Unità: problemi e vicende, in La Banca Credito Agrario Bresciano e un secolo di sviluppo, vol. I, Brescia, Banca Credito Agrario Bresciano, 1983, pp. 177-205;
- G. Pizzorni, CAB Spa, in Le società quotate alla Borsa Valori di Milano dal 1861 al 2000. Profili storici e titoli azionari, Milano, Scheiwiller, 2002, p. 580;
- Emanuela Zanotti, I Folonari: un'antica storia di vini e banche, Milano, Mursia, 2015;
- Mario Taccolini, Giovanni Gregorini, Banco di Brescia vent'anni nel futuro: uomini e istituzioni del sistema creditizio bresciano da Banca Credito Agrario Bresciano e Banca San Paolo a Ubi Banca, Brescia, Morcelliana, 2019.
fonti
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Credito Agrario Bresciano, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 1883-1998;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banco di Brescia San Paolo CAB, Atto costitutivo, 11 novembre 1998;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Credito Agrario Bresciano, Documento informativo. Fusione per incorporazione nel CAB SpA di Banca San Paolo di Brescia SpA, novembre 1998;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Lombarda, Atto di fusione per incorporazione di Banca San Paolo di Brescia in Credito Agrario Bresciano, 22 dicembre 1998.