Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania

Calabria, Cosenza

data di fondazione24.09.1861
data di fusione31.12.1997

La costituzione della Cassa di Risparmio della Calabria Citeriore venne deliberata dal Consiglio provinciale il 24 settembre 1861, su proposta del Prefetto di Cosenza, che intese riunire in un unico ente per l'intera provincia le due Casse di prestanze agrarie esistenti sin dal 1853 per volere del re Ferdinando II di Borbone: una a Cosenza (per i circondari di Cosenza, Paola e Castrovillari) e l'altra a Rossano. Operativa dal 2 agosto 1862, il suo avvio venne rallentato sia dai limiti posti alla sua attività dallo statuto che dalla scarsa propensione al risparmio del territorio. Fino al 1892 venne gestita direttamente dal Consiglio provinciale; poi, in applicazione della legge del 15 luglio 1888, n. 5546, si costituì in ente autonomo, anche se venne mantenuta la competenza del Consiglio provinciale per la nomina del Consiglio di amministrazione e l'approvazione del bilancio. Il primo decennio del 20° secolo rappresentò una fase di assestamento e, al contempo, di trasformazione per la Cassa, che adottò numerose misure a sostegno dell'economia locale. Dopo la Prima guerra mondiale intraprese nuovi servizi bancari con l'espansione sul territorio attraverso l'apertura di filiali e sportelli, prima a livello provinciale e poi regionale (a Crotone e Catanzaro). Venne posta in amministrazione straordinaria tra il 1929 e 1931, anni in cui si attuò un piano di riorganizzazione amministrativa e un programma di ulteriore espansione nella regione; questi sforzi si tradussero in un nuovo statuto (approvato con r.d. 18 dicembre 1930, 1843), che stabilì la nomina degli amministratori e dei sindaci da parte di vari enti pubblici e l'assunzione della denominazione di Cassa di Risparmio di Calabria. Spesso su sollecito delle autorità monetarie la Cassa intervenne nella liquidazione e assorbì alcuni istituti di credito del cosentino che subirono pesantemente gli effetti della crisi economico-finanziaria dell'inizio degli anni '30 (la Cassa Rurale di Cetraro, la Banca Cattolica di Calabria, il Banco Commerciale di Calabria, la Banca Popolare Cooperativa di Cittanova). Questi interventi contribuirono a mettere in difficoltà la Cassa, che nel 1937 fu posta in amministrazione controllata per un biennio. Continuò comunque il suo impegno nei confronti di istituti di credito cosentini in liquidazione, di cui, in taluni casi, subentrò con proprie filiali (la Banca Avv. Francesco Morelli, la Cassa Rurale di San Giovanni in Fiore, la Cassa Rurale di Cariati, la Banca Popolare Agricola Polistenese, Banca Salerni e Arcieri); nel 1941 fuse per incorporazione anche il Monte di Credito su Pegno di Locri. Dal secondo dopoguerra la Cassa fu molto attiva nel sostenere lo sviluppo economico e sociale della regione. L'impegno riguardò sia il settore agricolo, allora predominante, per cui si avvalse anche di leggi speciali, che il settore industriale, attraverso i fondi stanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno e l'ISVEIMER (di cui sottoscrisse una quota di capitale). Intervenne nella liquidazione ed assorbì le Casse Rurali di Mormanno, Grimaldi, Cirò Superiore e la Banca Cooperativa Popolare di Credito di Aprigliano, subentrandovi con proprie filiali. Nel contempo, dal 1954 avviò l'espansione sul territorio in Basilicata che determinò il cambio di denominazione in Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, approvato con decreto ministeriale del gennaio 1959. Inoltre, tra il 1956 e il 1963, incorporò i Monti di Credito su Pegno di Catanzaro, di Cosenza, di Cutro e di Palmi, mentre nel 1969 assorbì la Cassa Rurale ed Artigiana di Mirto. Nel 1985 diede origine, con la  Cassa di Risparmio di Puglia e la  Cassa di Risparmio Salernitana, all'Istituto di Credito Fondiario ed Edilizio della Calabria, Campania, Lucania e Puglia, poi estinto nel novembre 1990. A causa di pesanti irregolarità accertate dalla Banca d'Italia, la Cassa fu sottoposta a amministrazione straordinaria dal marzo 1987 al luglio 1988. Per iniziativa di una ventina di casse di risparmio italiane, guidate dalla  Cariplo, la Carical fu ricapitalizzata consentendo la prosecuzione della sua operatività. In applicazione della Legge Amato (1990), l'attività di credito fu conferita a una nuova società per azioni, la Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania SpA, mantenendo nella cassa di risparmio conferente, che assunse il nome di Fondazione, il pacchetto azionario di controllo della nuova società e la prosecuzione dell'attività filantropica. Nel giugno 1994 la Carical passò sotto il controllo di Cariplo, attraverso Fincarime (la società finanziaria per la gestione delle sue partecipazioni nelle casse di risparmio meridionali). Tre anni dopo, nell'ambito del Piano Ionio, il programma di risanamento delle partecipazioni Cariplo presenti nelle casse meridionali che prevedeva la trasformazione di Fincarime in  Banca Carime (febbraio-novembre 1997), Carical conferì in bonis (ovvero in natura) il proprio ramo d'azienda a Banca Carime con atto del 31 dicembre 1997.

relazioni

ente conservatore

bibliografia

- Rivista delle Casse di Risparmio, a. XXI, n. 3, marzo 1933, p. 160;
Rivista delle Casse di Risparmio, a. XXII, n. 1, gennaio 1934, p. 50;
Rivista delle Casse di Risparmio, a. XXII, n. 4, aprile 1934, p. 198;
Rivista delle Casse di Risparmio, a. XXIII, n. 1, gennaio 1935, p. 21;
Rivista delle Casse di Risparmio, a. XXV, n. 4, aprile 1937, p. 186;
- Ispettorato per la Difesa del Risparmio e per l'Esercizio del Credito, Bollettino dell'Ispettorato per la difesa del risparmio e per l'esercizio del credito, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1937,
pp. 39-40;
Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 23, 29 gennaio 1942, p. 381;
Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 52, 4 marzo 1942, p. 880;
- Ispettorato per la Difesa del Risparmio e per l'Esercizio del Credito, Bollettino dell'Ispettorato per la Difesa del Risparmio e per l'Esercizio del Credito, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1942, p. 41;
- Ruggieri Ernesto, Quasi un secolo di vita (1861-1953) della Cassa di Risparmio di Calabria, Cosenza, Tipografia Francesco Chiappetta, 1955;
- Cassa di risparmio di Calabria, Cassa di risparmio di Calabria: origini, funzioni, sviluppo e caratteristiche della zona in cui opera, 1861-1955, Cosenza, Cassa di risparmio di Calabria, 1955;
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 39, 12 febbraio 1957, pp. 607-608;
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 80, 2 aprile 1958, p. 1378; 
Gazzetta Ufficiale della Reppublica Italiana, n. 105, 2 maggio 1958, p. 1965.
- Cassa di risparmio di Calabria e Lucania, La Cassa di risparmio di Calabria e Lucania, Cosenza, Cassa di risparmio di Calabria e Lucania, 1961;
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 120, 11 maggio 1962, p. 1947;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 167, 4 luglio 1962, pp. 2695-2696;
- Associazione fra le casse di risparmio italiane, Le Casse di risparmio italiane nel secondo venticinquennale della loro associazione (1938-1962), Roma, Tipografia delle Terme, 1962, pp. 135-141;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 71, 14 marzo 1963, p. 1343;
- Carlo Bellavite Pellegrini, Una storia italiana: dal Banco Ambrosiano a Intesa Sanpaolo, Bologna, Il Mulino, 2013.

fonti

- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, Verbali del Consiglio di Amministrazione, sedute del 23 gennaio e 1° giugno 1992, 2 giugno e 29 settembre 1994, 15 gennaio 1996, 20 febbraio, 20 marzo, 17 luglio, 18 settembre e 23 ottobre 1997;
-
Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 1897-1961.

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