Monte di Credito su Pegno di Catanzaro

Calabria, Catanzaro

data di fondazione[inizio XVII secolo]
data di fusione14.12.1956

Il Monte di Pietà di Catanzaro originò dal capitale depositato all'inizio del XVII secolo dal Vescovo della città e dai fondi ricavati dalla vendita degli arredi sacri appartenuti alla Chiesa di S. Stefano Promartire, presso la quale fu posta la sede. In seguito il Monte ricevette donazioni dal sacerdote Pietro Antonio Nobile (1706), dal parroco Antonio Larussa (5 gennaio 1715), da Giuseppe Caruso (6 giugno 1724), dal chierico Gaetano Larussa (24 agosto 1726) e dal medico Felice Manfredi (18 marzo 1769). Dal 1880 fu amministrato dalla locale Congregazione di Carità. Per lo statuto approvato con regio decreto 10 novembre 1932, scopo del Monte fu di «sovvenire i poveri mediante la concessione di prestiti contro pegno di cose mobili aventi un valore commerciale» (art. 2). Praticò interessi sui prestiti dell'8%; furono ammessi come pegni oggetti in metalli preziosi e non, pietre preziose, biancheria, attrezzi, strumenti, macchine, salvo oggetti fragili, corruttibili ed ingombranti e quelli con funzioni militari. Gli utili netti di gestioni annuale dovevano essere ripartiti per il 20% a profitto dell'Istituto e specialmente alla riduzione degli oneri che gravano il pegno e per l'80% alla Congregazione di Carità per opere di beneficenza. Fu trasformato in Monte di Credito su Pegno di seconda categoria in adempimento alle disposizioni di riordinamento dei Monti di Pietà del 1938 (legge 10 maggio, n. 745). Per regio decreto 29 gennaio 1942, n. 83 incorporò i Monti di Credito su Pegno di Crotone, di Mileto, di Petilia Policastro, di Squillace, di Strongoli, di Tropea. Il Monte di Catanzaro assunse le attività e passività e incamerò il patrimonio di tutti i Monti, impegnandosi a continuare in Tropea l'esercizio della pignorazione. Il Monte di Credito su Pegno di Catanzaro fu incorporato nella Cassa di Risparmio di Calabria per decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 1956, n. 1606; la disposizione sanzionava quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione del Monte l'11 luglio 1955 e da quello della Cassa di Risparmio l'8 agosto 1955. La Cassa di Risparmio di Calabria si impegnava a proseguire le operazioni di pegno in Catanzaro e ad erogare annualmente una somma di lire 1.290 nella ricorrenza della festività di Santa Maria nella Chiesa della contrada Fiumarella, mediante sorteggio di due maritaggi a favore di fanciulle orfane e indigenti, e ciò in esecuzione del legato di lire 25.000, disposto dal defunto Vincenzo Nisticò con testamento del 22 giugno 1919.

bibliografia

- Statuto organico del Monte di Pegni di Catanzaro, in Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, Bollettino di notizie sul credito e sul risparmio. Monti di Pegni di seconda categoria. Statuti e trasformazioni. Anni 1931-32-33-34, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1937, pp. 230-234;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 51, 3 marzo 1942, p. 854;
Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 82, 7 aprile 1942, p. 1373;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 39, 12 febbraio 1957, pp. 607-608;
- Agnese Sinisi, Per una storia dei Monti di Pietà nel Regno di Napoli, in Daniele Montanari (a cura di), Monti di Pietà e presenza ebraica in Italia (secoli XV-XVIII), Roma, Bulzoni Editore, 1999, pp. 245-283;
- Paola Avallone, Prestare ai poveri. Il credito su pegno e i Monti di Pietà in area Mediterranea (secoli XV-XIX), Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo, 2007.

fonti

Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 8 agosto 1955 e 13 maggio 1957.

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