Banca Popolare di Ancona è la denominazione assunta dalla Banca Popolare delle Province di Ancona e Macerata per delibera dell'Assemblea straordinaria del 28 aprile 1984 (rogito notaio Fosco Illuminati). Con atto rogato 29 dicembre 1984 (notaio Giorgio Sabatini)  fuse mediante incorporazione la Banca Popolare del Montefeltro e del Metauro. Dalla fine degli anni '80 proseguì la propria espansione oltre i confini regionali: nel 1989 fuse la già controllata Banca Tiburtina di Credito e Servizi, e nello stesso anno si allargò verso il meridione con l'assorbimento della Banca Popolare 'Nicolò Monforte', a cui seguì nel 1993 quello della Cassa Rurale ed Artigiana di Benevento e nel 1995 quello della Banca di Credito Cooperativo di San Giorgio la Molara. Il 18 novembre 1995 firmò un protocollo d'intesa con la Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino, che sancì l'entrata nel Gruppo bancario omonimo; contestualmente si trasformò in società per azioni. Cinque anni dopo, nel novembre 2005, l'Istituto lombardo aumentò il proprio controllo su quello marchigiano passando dal 52% al 94% del capitale sociale. Nell'ambito del Gruppo lombardo la Banca marchigiana proseguì l'espansione nel Centro-Sud, con l'acquisizione della Banca Frentana di Credito Cooperativo (1998), della Banca Popolare di Napoli (1999), di 10 sportelli di Sanpaolo IMI in Campania (2002) e della Banca Popolare di Todi (2006). Nel 2003 la Banca seguì la confluenza dell'Istituto lombardo in Banche Popolari Unite (BPU). Nel 2005 si chiusero i procedimenti arbitrali e le vertenze giudiziali a soluzione dei difficili rapporti con l'Istituto controllante; nell'accordo che seguì, l'Istituto lombardo aumentò ulteriormente il proprio controllo del 5% sulla Banca Popolare di Ancona e quest'ultima cedette la propria partecipazione in Cassa di Risparmio di Fano (il 30% a Casse del Centro di Banca Intesa e il restante 69,9% a una società veicolo). Nel 2007, con la fusione in BPU della Banca Lombarda e Piemontese a dare origine a Unione di Banche Italiane (UBI), la Banca anconetana entrò a far parte del Gruppo omonimo, mantenendo un forte radicamento nel marchigiano. Nell'ambito del piano di riorganizzazione territoriale degli sportelli a livello di Gruppo UBI, la Banca Popolare di Ancona ha ricevuto 9 sportelli dalla Banca Popolare Commercio e Industria e 2 da Banca Carime e ne ha ceduti 4 a quest'ultima (atti 30 maggio 2007). Nel corso degli anni UBI ha effettuato acquisti di quote residue del capitale sociale dell'Istituto marchigiano, fino alla stipula il 2 febbraio 2017 dell'atto di fusione per incorporazione (con decorrenza dal successivo 20 febbraio per gli effetti verso terzi), a compimento del progetto di 'Banca Unica' finalizzato all'adozione di un'unica struttura operativa.