Non è stato fino ad oggi possibile individuare la data esatta della costituzione della Banca di Credito Cooperativo di San Giorgio La Molara, che originariamente aveva la denominazione di Cassa Rurale ed Artigiana di San Giorgio La Molara. È certa la data di apertura dei suoi sportelli, il 26 novembre 1976. Ad un mese dall'inizio della sua operatività i soci sottoscrittori del capitale erano 81, numero aumentato a 107 nel 1978. Primo presidente è stato Ugo Iorio. Per decreto ministeriale del 27 dicembre 1988, su proposta della Banca d'Italia, la Cassa Rurale ed Artigiana fu sottoposta alla procedura di amministrazione straordinaria. Dagli accertamenti ispettivi svolti dall'organo di vigilanza erano infatti emerse irregolarità soprattutto nell'organizzazione e nel funzionamento dell'Istituto - in particolare nel sistema dei controlli interni - nonché nell'erogazione del credito. Il 29 dicembre 1989 l'amministrazione straordinaria cessò, a seguito della restituzione dell'azienda agli organi ordinari; il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania con sentenza n. 41 del 2 febbraio 1990, annullò il decreto ministeriale di gestione straordinaria; contro la sentenza - essendo le sue motivazioni in contrasto con consolidati orientamenti giurisprudenziali - il Ministero del Tesoro e la Banca d'Italia avevano proposto l'appello al Consiglio di Stato. A seguito della sentenza del TAR della Campania, il Consiglio di Amministrazione della Banca, con delibera del 19 febbraio 1990, aveva nuovamente attribuito le funzioni di direttore al nominativo a suo tempo dichiarato decaduto dagli organi straordinari. In applicazione del Testo Unico Bancario (d. lgs 1° settembre 1993, n. 385), l'Istituto mutò la propria denominazione in Banca di Credito Cooperativo. Con decreto del Ministro del Tesoro del 9 novembre 1995, venne posta in liquidazione coatta amministrativa (ai sensi dell'art. 80, comma 1, del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385). Nella riunione del Comitato di sorveglianza della Banca del 10 novembre 1995 si nominò presidente del comitato stesso Gianni Mennuni. Nella stessa data la Banca d'Italia autorizzò la Banca Popolare di Ancona e l'Istituto Centrale del Credito Cooperativo (ICCREA) ad «un intervento immediato a salvaguardia degli interessi dei depositanti e della clientela in generale, nonché  a tutela dell'occupazione». La Banca Popolare di Ancona si assunse l'impegno di rilevare le attività e le passività e di subentrare nell'esercizio dei due sportelli dell'Istituto di San Giorgio La Molara, mentre l'ICCREA, tramite il Fondo di Garanzia, avrebbe assicurato la copertura dello sbilancio di cessione. Con atto dell'11 novembre 1995 (rogito del notaio Giovanni Barricelli di Benevento) fu perfezionata la cessione della attività e passività della Banca di Credito Cooperativo di San Giorgio La Molara alla Banca Popolare di Ancona.