Banca Popolare del Montefeltro e del Metauro

Marche, Urbino (PU)

data di fondazione19.11.1965
data di fusione29.12.1984

Le origini della Banca Popolare del Montefeltro e del Metauro risalgono alla fusione per incorporazione della Banca Cooperativa Agricola Industriale di S. Agata Feltria nella Banca Popolare di Macerata Feltria, con l'Istituto che ne derivò denominato Banca Popolare del Montefeltro già di Macerata Feltria e di S. Agata Feltria. Nel 1966 la Banca incorporò la Cassa Rurale e Artigiana di Ponte S. Maria Maddalena di Uffogliano in Novafeltria. Venne autorizzata ad estendere l'area di competenza per l'esercizio del credito agrario in vari comuni della provincia di Pesaro, con i decreti ministeriali del 16 giugno 1966 (a Macerata Feltria, Monte Copiolo, Lunano, Monte Cerignone, Pietrarubbia, Belforte all'Isauro, Frontino, Maiolo, Montegrimano, Sant'Agata Feltria, Sassofeltrio e Talamello) e del 5 giugno 1968 (a Novafeltria). Il 1° novembre 1971 fuse per incorporazione la Banca Popolare Cooperativa di Fossombrone e contestualmente mutò la propria denominazione in Banca Popolare del Montefeltro e del Metauro, già di Fossombrone, Macerata Feltria e S. Agata Feltria. A lato di quest'ultima operazione la Banca del Montefeltro aveva respinto la proposta della Banca Popolare di Pesaro di dare origine ad una banca unica con il nome Banca Popolare della Provincia di Pesaro e Urbino, comprendente la Montefeltro, la Cagli e la Fossombrone. Nel 1971 l'Istituto aveva due sedi, a Fossombrone e a Macerata Feltria, due filiali (Novafeltria, S. Agata Feltria), quattro agenzie (Fratte di Sassofeltrio, Isola di Fano, Secchiano Marecchia, Villagrande di Montecopiolo), tre corrispondenti non bancari (Lunano, Montecerignone, Mercato Vecchio) e tre esattorie. Nel 1977 sia la sede legale che la direzione centrale furono trasferite ad Urbino e l'11 novembre 1978 venne aperto anche uno sportello in città. Col trasferimento a Urbino scomparvero dalla ragione sociale i nomi delle tre banche popolari confluite nell'Istituto. Gli anni tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 furono caratterizzati da difficoltà di gestione e dall'avvertita urgenza di inserire l'Istituto in un ente medio-grande, in grado di affrontare i complessi problemi aziendali. Il 29 dicembre 1984 venne firmata la fusione per incorporazione nella Banca Popolare di Ancona (rogito, notaio Giorgio Sabatini).

relazioni

ente conservatore

bibliografia

- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 169, 11 luglio 1966;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 159, 24 giugno 1968;
- Vitaliano Cinti, Itinerario storico della Banca Popolare di Ancona. Uomini e istituzioni, Jesi, Arti Grafiche Jesine, 1991, pp. 327-332;
- Noi della Banca Popolare di Ancona. Raccontiamoci, Jesi, Banca Popolare di Ancona-Gruppo BPU, Azienda Grafica StampaNova, 2005.

fonti

- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cariplo, fondo 9 Sezione di Credito Agrario, serie 9 Segreteria di Direzione. Pratiche, faldone 156, fasc. 4;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare di Ancona, Statuto sociale, giugno 2000.

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