Istituto di Credito per il Finanziamento a Medio Termine alle Medie e Piccole Imprese delle Marche - Mediocredito delle Marche
Marche, Ancona
L'Istituto di Credito per il Finanziamento a Medio Termine alle Medie e Piccole Imprese delle Marche fu costituito con decreto ministeriale 5 maggio 1953 ai fini e agli effetti della legge 22 giugno 1950, n. 445 relativa alla costituzione di istituti regionali per il finanziamento alle medie e piccole industrie. La sua costituzione venne promossa dalle casse di risparmio della regione per il tramite della Federazione delle Casse di Risparmio dell'Italia Centrale. Secondo lo statuto, approvato dalla stessa legge istitutiva, lo scopo dell'Istituto era «la concessione di crediti a medio termine alle medie e piccole imprese industriali al fine di mettere in valore risorse economiche e possibilità di lavoro nel territorio delle Marche« (art. 4). Al fondo di dotazione di lire 100 milioni e costituito con quote di partecipazioni nominative di lire 100 mila ciascuna, vi concorsero le seguenti casse di risparmio: Ancona (92 quote), Ascoli Piceno (142), Fermo (90), Fabriano (70), Fano (70), Jesi (114), Loreto (34), della Provincia di Macerata (250), Pesaro (138). L'Istituto, per l'espletamento delle singole operazioni, si avvalse dell'organizzazione periferica degli istituti partecipanti. Provvide alla concessione del credito con il fondo di dotazione e con fondi di riserva, l'emissione di obbligazioni e buoni fruttiferi, aperture di credito in conto corrente; era vietata la raccolta del risparmio sotto qualsiasi forma. Inoltre poteva compiere operazioni con l'Istituto Centrale per il Credito a Medio Termine a favore delle Medie e Piccole Industrie (Mediocredito). Le operazioni consentite nei confronti delle imprese furono: mutui o aperture di credito assistite da garanzie mobiliari ed immobiliari o anche, eccezionalmente, da garanzie personale per un periodo di 10 anni (i mutui) e di 3 anni (aperture di credito); sovvenzioni e sconti cambiari per 5 anni; sottoscrizione di titoli obbligazioni all'atto dell'emissione; riporti e anticipazioni su titoli di Stato, titoli obbligazionari e sconti di buoni ordinari del Tesoro. Era comunque inibito l'esercizio del credito per la durata inferiore ad un anno. Con decreto ministeriale 24 giugno 1992 venne approvato il progetto di fusione tra il Mediocredito delle Marche e l' Istituto di Credito Fondiario delle Marche, Umbria, Abruzzo e Molise mediante la costituzione di una nuova società bancaria per azioni denominata Mediocredito Fondiario Centroitalia, con un capitale sociale di lire 115.666.612.400.
bibliografia
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 110, 15 maggio 1953, pp. 1834-1873;
- M. L. Marinelli, Il credito nelle Marche dal dopoguerra agli anni dello sviluppo (1945-1970), in Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche (a cura di), Le Marche nel secondo dopoguerra. Atti del Convegno 'Le Marche dalla Liberazione alla fine degli anni Cinquanta" (Ancona, 27-29 ottobre 1983), Ancona, Il Lavoro editoriale, 1986, pp. 131-148;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 166, 16 luglio 1992, p. 37;
- Francesco Chiapparino, Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea, Ancona, Affinità elettive, 2008;
- Pietro Cafaro, Una rete per lo sviluppo: i mediocrediti regionali (1950-1965), in Alberto Cova, Angelo Moioli, Claudio Bermond (a cura di), Annali storia d'Italia. La banca, Einaudi, Torino 2009, 824- 864.