La Banca Popolare Cooperativa di Jesi fu costituita 18 ottobre 1891 (rogito notaio Giuseppe Zucconi) mediante la sottoscrizione di 463 azioni del valore di lire 25 ciascuna da parte di 247 cittadini di Jesi ed altri comuni circonvicini, per lo più appartenenti a categorie abbienti. L'avvio fu lento e difficoltoso a causa della scarsa dotazione di capitale iniziale e, nel primo decennio del XX secolo, per la gestione poca accorta. Nel 1909 la sede fu spostata dai due locali al primo piano di Palazzo Pianetti ad alcuni locali al primo piano del Teatro Pergolesi, dove fu mantenuta fino al 1928 quando venne ripristinato un palazzo all'inizio di corso Vittorio Emanuele, su disegno dell'ing. Quadrio Pirani. Negli anni '20 l'andamento dell'attività fu altalenante in ragione sia dell'evoluzione dell'economia locale che della politica deflazionistica del Governo. Le difficoltà protrattesi nella prima metà degli anni '30 portarono allo scioglimento del Consiglio di Amministrazione per decreto del capo del Governo del 15 giugno 1938 con conseguente gestione temporanea affidata ad un commissario regio. Nel 1940 ebbe avvio l'espansione sul territorio mediante l'assorbimento di due filiali della cessata Banca delle Marche e degli Abruzzi. Nel secondo dopoguerra l'Istituto concorse a creare le condizioni per lo sviluppo dell'economia industriale locale, basata in prevalenza sulle piccole e medie imprese. Dalla metà degli anni '50 attuò una politica di espansione assai dinamica nei territori limitrofi. Oltre all'apertura diretta di filiali, fuse la Banca Cooperativa Operaia di Cupramontana nel 1956, la Banca Popolare di Osimo nel 1964, la Banca Popolare Cooperativa di Montemarciano nel 1966, il Banco di Sconto e Depositi Ghirardelli Mei Gentilucci nel 1968. Con l'incorporazione della Banca Popolare di Senigallia con atto rogato il 2 novembre 1970, modificò la propria denominazione in Banca Popolare della Provincia di Ancona.