Banca Cooperativa Operaia di Cupramontana

Marche, Cupramontana (AN)

data di fondazione02.08.1891
data di fusione29.10.1956

La Banca Cooperativa Operaia di Cupramontana venne costituita il 2 agosto 1891 (rogito notaio Pomponi di Jesi) - come emanazione della società di mutuo soccorso della città -, quale società anonima a capitale illimitato, con aggiunta nella denominazione 'con Cassa di Risparmio'. Il primo statuto venne approvato dal Regio Tribunale Civile e Penale di Ancona con decreto 24 agosto 1891 e modificato una prima volta con delibera dell'Assemblea del 4 giugno 1922 e una seconda volta dall'Assemblea del 15 giugno 1930. In base a quest'ultimo statuto, scopo della Banca era «di estendere i benefici del credito alle Società, agli operai e lavoratori in genere, ed in pari tempo facilitare ad essi il modo di accumulare e far fruttare i loro risparmi facendo dei vantaggi della previdenza e della cooperazione, nonché di concorrere allo sviluppo della piccola industria col mezzo della mutualità e della emancipazione personale» (art. 3). Con delibera dell'Assemblea del 20 luglio 1930 mutò la propria denominazione, togliendo 'con Cassa di Risparmio'. L'Istituto svolgeva la propria attività a Cupramontana - una zona prevalentemente agricola dove anche l'industria del vino aveva raggiunto un notevole sviluppo - e, in seguito all'autorizzazione dell'Ispettorato del Credito nel 1938, anche nei comuni limitrofi di Apiro e di Cingoli. Nel tempo la sua attività supportò, oltre l'agricoltura, anche la piccola industria e le classi operaie ed artigiane. L'Assemblea straordinaria del 23 dicembre 1945 deliberò un aumento del capitale e trasformò l'Istituto in società cooperativa a responsabilità limitata per rafforzare le potenzialità operative della Banca in modo da rispondere meglio alle esigenze del territorio. Dal 1952 la Banca entrò in sofferenza, giungendo nel 1955 alla quasi inattività, nonostante periodici finanziamenti da parte della Cassa di Risparmio di Fabriano e di Cupramontana. Su sollecito dell'Istituto Centrale delle Banche Popolari, che non poteva tollerare tutele su proprie affiliate da parte delle casse di risparmio, la Banca accettò di essere fusa nella  Banca Popolare Cooperativa di Jesi con delibera dell'Assemblea straordinaria del 15 aprile 1956. L'atto di fusione venne firmato il 29 ottobre 1956 (rogito Pietro Fea). Al momento della fusione, la Banca aveva 135 soci (dato riferito al 1954) ed era presieduta da Giulio Coppari.

relazioni

ente conservatore

bibliografia

- Ezio Branzoli-Zappi, Luigi Mazza (a cura di), Manuale bancario. Annuario generale delle banche del capitale 1907-1908, con la collaborazione di Francesco Craja e Vincenzo Toschi, Roma, Stab. Tip. Scotti e C., 1908;
- Associazione Bancaria Italiana, Annuario delle aziende di credito e finanziarie. 1954-1955, Roma, ABI, 1955, p. 18;
- Vitaliano Cinti, Itinerario storico della Banca Popolare di Ancona. Uomini e istituzioni, Jesi, Arti Grafiche Jesine, 1991, 285-288.

fonti

- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di Credito, prat. n. 3928, fasc. 1;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di Credito, prat. n. 3929, fasc. 1;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di Credito, prat. n. 3929, fasc. 3;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 4 Ispettorato del Credito, sottofondo 1 Ispettorato del Credito, prat. n. 878, fasc. 4;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare di Ancona, Statuto sociale, giugno 2000.

 

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