Monte di Credito su Pegno di Cosenza

Calabria, Cosenza

data di fondazione19.04.1564
data di fusione23.01.1963

Il Monte di Pietà di Cosenza venne eretto il 19 aprile 1564 per iniziativa dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento allo scopo di rimediare ai prestiti a tassi di usura praticati da ebrei e da alcuni banchi privati operanti in città; ebbe l'approvazione governativa del Viceré di Napoli nel 1566. Il fondo di dotazione iniziale messo a disposizione dai membri dell'Arciconfraternita era di 400 ducati,  successivamente alimentato dalla raccolta di elemosine e, dal 1628, dal diritto sul suono della campana della Cattedrale (dove aveva sede l'Arciconfraternita) e di alcune chiese conventuali cittadine. Il regolamento venne definito sul modello di quello del Monte di Pietà di Napoli; venne inoltre stabilito il prestito gratuito ai poveri e la possibilità di accettare depositi. Nella prima metà del Seicento il Monte fu particolarmente attivo, pur con un andamento altalenante della liquidità disponibile. Venne inoltre introdotto un tasso di interesse utile a coprire le spese di gestione, che non doveva superare il 2,5% annuo (secondo fonti del 1636). La sua sede era presso l'Arcivescovado. Con la cessazione dell'Arciconfraternita e dopo un periodo di decadenza, venne gestito direttamente dai canonici di un capitolo della Cattedrale e poi rifondato dall'Arcivescovo Sanfelice nel 1652. Nel Settecento passò sotto la gestione di laici, pur mantenendo la sede presso il palazzo arcivescovile. Nell'Ottocento, prima sotto l'amministrazione del Comune e poi dal 1862 della Congregazione di Carità locale, praticò prestiti al 4% su pegni d'oro, d'argento e altri preziosi. Venne trasformato in Monte di Credito su Pegno in applicazione dei provvedimenti di riforma dei monti di pietà del 1938 (legge 10 maggio, n. 745). Per regio decreto 31 marzo 1941 n. 394 incorporò il Monte di Credito su Pegno di Scigliano; quindi, per regio decreto 5 dicembre 1941, n. 1366, il Monte di Credito su Pegno di Rogliano e il Monte di Credito su Pegno di Rossano; infine, per regio decreto 29 gennaio 1942 n. 83, il Monte di Credito su Pegno di Rende. Nel 1963, per decreto del Presidente della Repubblica del 23 gennaio n. 181, venne incorporato nella Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania.

bibliografia

- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 123, 27 maggio 1941;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 51, 3 marzo 1942, p. 854;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 82, 7 aprile 1942, p. 1372;
- Bollettino dell'Ispettorato per la Difesa del Risparmio e per l'Esercizio del Credito, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1942, pp. 10-12;
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 71, 14 marzo 1963, p. 1343;
- Lorenzo Coscarella, Il Monte di Pietà legato alla città di Cosenza, in «Parole di Vita», a. 9 n. 21, 23 giugno 2016, p. 19;
- Paola Avallone, Prestare ai poveri. Il credito su pegno e i Monti di Pietà in area Mediterranea (secoli XV-XIX), Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo, 2007;
https://www.monspietatis.org/it/montipieta/view/monte_pieta_cosenza_313.html?p=1, accesso maggio 2023.

 

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