Il Monte di Pietà di Rogliano venne istituito nel 1578 dall'Arcivescovo Gaspare Ricciulli del Fosso e fu sempre amministrato dalla locale Congregazione di Carità. Per lo statuto approvato con regio decreto 17 maggio 1933 n. 81, il Monte aveva lo scopo «di sovvenire i poveri mediante la concessione di prestiti contro pegno di cose mobili aventi un valore commerciale» (art. 2). Praticò interessi sui prestiti del 5%, a cui si aggiungeva una tassa fissa del 2% per il rimborso delle spese di custodia e assicurazione del pegno. Furono ammessi come pegni oggetti in metalli e pietre preziose, biancheria, attrezzi e merci, con esclusione di oggetti fragili e corruttibili, ingombranti, arredi di vestiario e ogni oggetto di natura e funzione militare. Gli utili netti di gestione annuale dovevano essere ripartiti per il 50% a profitto dell'Istituto (specie per la riduzione degli oneri gravanti il pegno), il 25% ad incremento del fondo di riserva e il restante 25% alla Congregazione di Carità per opere di beneficenza. Venne trasformato in Monte di Credito su Pegno in applicazione delle disposizioni sul riordino dei Monti di Pietà del 1938 (legge 10 maggio, n. 745). Con regio decreto 5 dicembre 1941, n. 1366, fu incorporato nel Monte di Credito su Pegno di Cosenza; l'atto seguì alla delibera a favore dell'operazione da parte del Consiglio di Amministrazione del Monte di Rogliano il 17 novembre 1938 e di quello del Monte di Cosenza il 18 novembre 1940.