La Banca Scaretti, società per azioni, fu costituita a Roma il 1° ottobre 1943 con un capitale iniziale di 5.300.000 lire, suddiviso in 5.300 azioni. La società appena costituita acquisì gli affari dell'azienda bancaria privata Ditta Scaretti, operante a Roma sin dal 1840. L'articolo 7 dello statuto originario consentiva, tra le altre, le seguenti operazioni: sconto e cessione di effetti di commercio, cambiali, assegni bancari; anticipazioni e prestiti anche contro pegno o ipoteca; acquisto e vendita di titoli emessi da enti pubblici e privati; assunzione di servizi di cassa, esattoria e ricevitoria per conto di privati, società ed enti. Il 22 novembre 1948 l'Assemblea dei soci modificò la ragione sociale dell'Istituto in "Banca Romana di Credito Agricolo e Commerciale" e, il 25 marzo 1954, in "Banca Romana", "al fine di indicare più semplicemente il nostro Istituto". L'11 febbraio 1967 Carlo Aloisi, che in seguito divenne vicepresidente dell'IBI, venne nominato nuovo presidente del Consiglio di amministrazione, mentre l'Assemblea straordinaria del 6 giugno deliberò l'incorporazione dell'Istituto nel Credito di Venezia e del Rio de la Plata. Il 30 dicembre successivo il Credito di Venezia assorbì la Banca Romana, l' Istituto Bancario Romano, la Banca di Credito e Risparmio, la Banca Torinese Balbis & Guglielmone, il Credito Mobiliare Fiorentino, la Banca di Credito Genovese e la Banca Naef Ferrazzi Longhi & C., dando vita all' Istituto Bancario Italiano.