Nuova Cassa di Risparmio di Senigallia

Marche, Senigallia (AN)

data di fondazione30.07.1896
data di fusione11.12.1924

La Nuova Cassa di Risparmio di Senigallia fu costituita mediante la sottoscrizione di n. 756 azioni di lire 50 ciascuna, per complessive lire 37.800 e autorizzata con regio decreto 30 luglio 1896, n. 316; per lo statuto approvato dalla stessa disposizione regia, suo scopo era quello di «raccogliere i depositi a titolo di risparmio e di trovare ad essi conveniente collocamento» (art. 2). Come suggerito dall'epiteto 'Nuova', l'Istituto seguiva ad una prima cassa di risparmio istituita nel 1841 da privati cittadini, tra le prime fondate nella regione marchigiana, e posta in liquidazione con regio decreto 26 luglio 1896, n. 291. Alla Nuova Cassa fu affidato l'onere di curare la liquidazione, secondo le disposizioni speciali approvate dai suoi creditori il 15 aprile 1896 (art. 59 dello statuto). Oltre a conformarsi alle nuove norme concernenti il riordinamento delle casse di risparmio del 1888 (legge 15 luglio, n. 5546), lo statuto della Nuova Cassa introduceva depositi di «piccolo risparmio», una «categoria speciale di libretti a favore degli agricoltori che lavorano colle loro braccia la terra, degli operai, degli artigiani, delle persone di basso servizio, degli impiegati con stipendio mensile non maggiore di lire 100 e degl'insegnanti elementari» (art.  37). Successivamente, per regio decreto 24 luglio 1898, n. 239, lo statuto fu riformato negli articoli riguardanti le operazioni di impiego dei propri capitali (sovvenzioni cambiarie, sconto di effetti, mutui ipotecari, anticipazioni con pegno di valori dello Stato, acquisto di buoni di titoli di Stato, operazioni di credito agrario). A seguito delle ispezioni ministeriali del 25 luglio e 4 settembre 1924 e della delibera dell'Assemblea straordinaria dei soci dell'Istituto del 26 ottobre 1924, la sanzione regia 11 dicembre 1924, n. 2109 (entrata in vigore il 23 gennaio 1925) stabilì lo scioglimento degli organi amministrativi e la sua messa in liquidazione. Con lo stesso provvedimento venivano affidate le funzioni di liquidatore alla Cassa di Risparmio di Jesi, che subentrò all'Istituto con una propria filiale nell'esercizio del credito sulla piazza di Senigallia.

bibliografia

- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 274, 19 novembre 1889;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 192, 13 agosto 1896;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 179, 29 luglio 1896;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 197, 25 agosto 1898;
- Statuto della Nuova Cassa di Risparmio di Senigallia (1896), in Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Anno XIV - 1896, Roma, Tipografia Nazionale di G. Bertero e C., 1901, pp. 84-91;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 5, 8 gennaio 1925;
- Sergio Anselmi (a cura di), Nelle Marche centrali. Territorio, economia, società tra Medioevo e Novecento: l'area esino-mesina, Jesi, Cassa di Risparmio di Jesi, 1979;
- Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Cassa di Risparmio di Jesi. 1825-1992, s.l., s.e., [1992], disponibile in https://www.fondazionecrj.it/wp-content/uploads/2017/09/storico-senza-collocazioni.pdf, accesso 16 giugno 2023;
- Vitaliano Cinti, Storia della Cassa di Risparmio di Jesi, 1844-1994, Jesi, Cassa di Risparmio di Jesi, 1994;
- Francesco Chiapparino, Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea, Ancona, Affinità elettive, 2008.

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