Banca Mutua Popolare Aretina
Toscana, Arezzo
La Banca Mutua Popolare Aretina fu costituita ad Arezzo il 16 aprile 1881 per iniziativa di un gruppo di ventidue cittadini appartenenti a varie categorie economiche, con l'intento di promuovere il credito in favore dei piccoli operatori economici. Venne approvata con regio decreto 5 gennaio 1882, n. 397. All'avvio l'attività della Banca fu frenata dalla modestia dei mezzi e delle strutture, la crescita asfittica dell'economia locale, la congiuntura sfavorevole nel settore agricolo, risoltasi solo dopo diversi anni, e una gestione estremamente prudente finalizzata all'utile d'esercizio essendo limitati gli spazi operativi. Tali condizioni tuttavia non le impedirono di realizzare un lento ma continuo movimento espansivo che si tradusse in positivi effetti di consolidamento. Nel primo quindicennio del XX secolo, con l'insediamento delle prime attività industriali e le favorevoli risultanze dell'attività agricola, l'operatività della Banca aumentò, nonostante fosse mantenuta una strategia di gestione prudente; vennero anche assunti i servizi di esattoria del Comune di Arezzo e di altri della provincia. Nel periodo del primo dopoguerra, nonostante i stretti rapporti con un assetto produttivo che aveva risentito dell'impatto del conflitto mondiale e della difficoltosa ripresa economica, la Banca proseguì la sua crescita senza subire effetti negativi significativi. Dal 1919 fu inoltre intrapresa un'espansione sul territorio comunale e provinciale con l'apertura di agenzie e filiali. Dalla seconda metà degli anni '20 e per tutti gli anni '30 fino a quelli della Seconda guerra mondiale, l'andamento della Banca seguì quello dell'economia locale; dunque se gli impieghi risentirono dell'affievolimento delle attività industriali e commerciali, la prevalenza del settore agricolo nell'assetto produttivo locale - sostenuto in quegli anni anche da politiche mirate - consentì di mantenere un soddisfacente rapporto tra depositi e impieghi e quindi continui utili di esercizio. Al contempo proseguì l'allargamento della presenza sul territorio provinciale mediante sia l'apertura di filiali che l'assorbimento di altri istituti di credito: nel 1928 iniziarono le trattative per l'acquisizione della Banca Mutua Popolare del Mandamento di Poppi, che si completarono nel 1930. Nello stesso anno, inoltre, avvenne la fusione della Banca Agricola Commerciale di Bibbiena e, nel 1938, quella della Banca Mutua Popolare di Sansepolcro. Dopo l'impegno di ripresa operativa nell'immediato secondo dopoguerra, la Banca proseguì nel supporto all'economia locale, che fu almeno fino alla metà degli anni '50 in prevalenza indirizzata al settore agricolo e successivamente anche alle crescenti iniziative imprenditoriali nel settore industriale e commerciale. Quindi, dalla fine degli anni '50 si ampliò la tipologia delle categorie economiche destinatarie del credito e dei finanziamenti a breve termine, a cui si aggiunsero quelli a medio termine. La costante crescita dell'operatività negli anni '60, condusse alla qualifica di banca agente per il commercio dei cambi nel 1969. Nel contempo furono intrapresi cambiamenti nella struttura organizzativa per una maggiore razionalizzazione ed efficienza. Infine, si estese l'area operativa superando l'area provinciale con la fusione per incorporazione della Banca Popolare Senese e della Banca Popolare della Provincia di Livorno il 18 dicembre 1971. Con queste operazioni la Banca aretina cambiava denominazione in Banca Popolare dell'Etruria.
personalità di rilievo
Giuseppe Pieraccini (Cortona, 25 luglio 1898-Arezzo, 9 giugno 1979)
Giuseppe Pieraccini (Cortona, 25 luglio 1898 - Arezzo, 9 giugno 1979)
Nato a Cortona, in provincia di Arezzo, il 25 luglio 1898, si diplomò in ragioneria e venne assunto giovanissimo dalla Banca Mutua Popolare Aretina, di cui poi diventò vice-direttore generale. E' stato combattente con onore nelle due guerre mondiali: nella prima decorato con due croci di guerra al merito e nella seconda si distinse con il grado di capitano. Nel 1961 venne nominato presidente della Banca aretina e dieci anni dopo è stato promotore della sua fusione con le consorelle di Siena e di Livorno a costituire la Banca Popolare dell'Etruria. Nel contempo assunse incarichi anche in altre banche - ad esempio fu consigliere della Banca Popolare di Napoli, sindaco effettivo di Centrobanca e vicepresidente dell'Istituto Italiano di Credito Fondiario - e in enti associativi di categoria come l'Associazione Bancaria Italiana e l'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, di cui fu presidente nel 1966. Venne insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Morì ad Arezzo il 9 giugno 1979.
bibliografia
- Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, n. 28, 2 febbraio 1882;
- Banca Mutua Popolare Aretina Banca Popolare dell'Etruria: 1882/1982 centenario di fondazione, [Arezzo], Banca Popolare dell'Etruria, [1982];
- Dalla Banca Mutua Popolare Aretina alla Banca Popolare dell'Etruria, in Renato Corvino, A. Grohmann, L. Tosi (a cura di), Uomini, economie, culture. Saggi in memoria di Giampaolo Gallo, Edizioni Scientifiche Italiane, 1997;
- Giuseppe Pieraccini, in Dizionario Biografico degli Aretini 1900-1950, a cura di Alessandro Garofoli, in collaborazione con Giovanni Galli e Roberto G. Salvadori, disponibile in: https://www.societastoricaretina.org/biografie/ABPieracciniGiuseppe060707.pdf accesso settembre 2023.