La Cassa di Risparmio di Loreto fu costituita, con l'iniziale denominazione di Monte di Risparmio, per delibera della Giunta municipale della città del 22 settembre 1861, accogliendo l'auspicio del Pio Istituto della Santa Casa. Lo statuto venne approvato con regio decreto 9 novembre 1861, n. 195 e l'operatività ebbe inizio dal 13 marzo dell'anno successivo, con un fondo di dotazione iniziale di lire 4.400, costituito da 110 azioni di lire 40 cadauna, delle quali 50 sottoscritte dal Pio Istituto, 10 dal Municipio e 50 da privati cittadini. Con delibere dell'Assemblea dei soci del 23 e 28 giugno 1862  si modificò la denominazione in Cassa di Risparmio, poi sanzionata con regio decreto 3 maggio 1863, n. 721. Per statuto, il suo scopo era di «ricevere e rendere fruttifere le somme provenienti dalle economie delle classi lavoratrici, e principalmente degli artigiani e delle persone di servizio» (art. 1). Nel primo ventennio l'operatività fu ostacolata dal fallimento del Banco Beretta Borini & C. (presso il quale la Cassa aveva un credito), dalle condizioni generali dell'economia locale e dai criteri restrittivi imposti dallo statuto. Le modifiche apportate a quest'ultimo nel 1880 segnarono l'avvio dell'ascesa nella sua attività, la quale ebbe un ulteriore stimolo alla fine del 19° secolo con l'inizio della concessione di anticipazioni su pegno. In seguito ad un'ispezione governativa nell'ottobre 1889, la gestione dell'Istituto venne affidata temporaneamente ad un commissario regio. L'andamento della Cassa nel primo quarto del 20° secolo risentì dell'andamento dell'economia locale, della Prima guerra mondiale e delle conseguenti difficoltà nella ripresa post bellica. In seguito alle disposizioni governative di accorpamento delle casse di risparmio minori in casse di risparmio circonvicine di dimensioni maggiori del 1927, incorporò la Cassa di Risparmio di Castelfidardo per regio decreto 5 agosto 1927, n. 1597. Estendendo così il suo territorio di competenza ad una zona a sostenuto sviluppo artigianale e a incipiente sviluppo industriale come quella fidardense, rese più intensa la sua operatività. Nel 1937 la sede fu trasferita da piazza della Madonna, 9 a un palazzo in piazza Leopardi. Dopo aver supportato la ripresa nel secondo dopoguerra, la Cassa concorse a creare le condizioni per lo sviluppo dell'economia locale, anche per il tramite della sua partecipazione al Mediocredito delle Marche (1953) e all' Istituto di Credito Fondiario delle Marche (1959); dalla metà degli anni '50  e per i successivi due decenni fu soprattutto attiva nei finanziamenti alle piccole e medie imprese manifatturiere del comprensorio di Loreto-Osimo-Castelfidardo, oltreché al settore edilizio e alle amministrazioni agrarie. Con decreto ministeriale dell'8 agosto 1992 venne approvato, in applicazione della cd Legge Amato, il progetto di ristrutturazione della Cassa con il conferimento dell'azienda bancaria ad una società per azioni denominata Carilo - Cassa di Risparmio di Loreto SpA e con l'adozione di un nuovo statuto da parte dell'ente conferente, che assumeva la denominazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto. Il 18 marzo 1997 Banca delle Marche fu autorizzata, per provvedimento del governatore della Banca d'Italia, ad acquisire il controllo della Cassa lauretana. Nell'ambito del Gruppo di Banca delle Marche, la Cassa ha proseguito la sua operatività nei settori tradizionali dell'intermediazione creditizia e nel presidio dei territori a sud del capoluogo marchigiano. Quando Banca delle Marche fu commissariata, anche Carilo fu posta in amministrazione straordinaria per decreto ministeriale del 17 aprile 2014. Il 22 novembre 2015 l'Istituto, con la cessione delle attività e passività bancarie di Banca delle Marche all'ente ponte denominato Nuova Banca delle Marche, passò a quest'ultimo. In seguito all'acquisizione di Nuova Banca delle Marche da parte di Unione di Banche Italiane - UBI Banca (18 gennaio 2017), il 17 maggio 2017 l'Assemblea di Carilo ha proceduto, in sede ordinaria, a nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione designato da UBI Banca e, in sede straordinaria, ad adeguare il testo statutario all'impostazione generale adottata a livello di Gruppo. In conformità al modello di "Banca Unica" adottato da UBI Banca, volto a semplificare l'assetto organizzativo e di governo societario del Gruppo, Carilo venne fusa per incorporazione in UBI Banca con atto del 16 ottobre 2017 (avente effetto verso terzi dal successivo 23 ottobre).