Le origini del Monte di Pietà risalgono al 1506 quando la città era nota come Casteldurante, denominazione poi mutata in Urbania in onore di Papa Urbano VIII, dopo essere stata elevata a città e diocesi nel 1636. Con la sua fondazione, avvenuta con la dotazione della duchessa di Urbino Elisabetta Gonzaga, si intese sottrarre i poveri al prestito usuraio. Si ritiene che il duca Guidobaldo I di Montefeltro si fosse adoperato per raccogliere elemosine e tasse a beneficio dell'ente. Nel 1511, su stimolo della duchessa, furono definiti i capitoli per una sua corretta gestione. Al momento non si è potuto reperire alcun documento o studio specifico sulla storia del Monte di Pietà sino alla sua trasformazione in Monte di Credito su Pegno, avvenuta in applicazione della norma sul riordino dei Monti di Pietà del 1938 (legge 10 maggio, n. 745). Per disposizione dell'Ispettorato del Credito del 12 novembre 1939, fu posto in gestione commissariale temporanea in quanto la situazione delle sue attività era tale da rientrare nelle condizioni per l'avvio della procedura di incorporazione in un altro Monte di Credito su Pegno di provincia (art. 7 della legge 10 maggio 1938, n. 745 e art. 15 del regio decreto attuativo 25 maggio 1939, n. 1279). Per decreto del Presidente della Repubblica 2 settembre 1958, n. 928, fu disposta la sua incorporazione nella Cassa di Risparmio di Pesaro; si dava così attuazione alle delibere a favore dell'operazione da parte degli organi amministrativi del Monte di Credito su Pegno dell'8 giugno e della Cassa di Risparmio del 18 giugno 1958.