Monte di Credito su Pegno di Tropea
Calabria, Tropea (VV)
Il Monte di Pietà di Tropea venne fondato per lascito testamentario del barone Scipione Galluppi del 30 marzo 1585 (rogito notaio Francesco Serugli). Al capitale iniziale di ducati 500, si aggiunsero successivamente le donazioni di Monsignor Tommaso Calvi (ducati 1000 nel 1599), che ebbe cura anche di fabbricare un apposito locale, di don Carlo Emilio Scattaretica (ducati 500 nel 1677), di Monsignor Felice De Paù (rendite della cappella annessa al Monte nel 1799), di Antonio Barone-Adesi a memoria di Scipione Galluppi (lire 950 nel 1898). Per statuto del 1905 il Monte ebbe lo scopo principale di «fare mutui sopra pegni fino alla occorrenza dei capitali disponibili» (art. 3) e doveva concorrere con un annuo sussidio al mantenimento dell'ospedale civile e dell'asilo infantile locale. Venne amministrato dalla locale Congregazione di Carità, in virtù della legge 3 agosto 1862. Oltre a fare prestiti contro pegni, poteva ricevere somme in deposito dalle Opere Pie locali, corrispondendo un interesse non inferiore al 2% e comunque non superiore del 5% percepito per i prestiti su pegno. Venivano ammessi al pegno oggetti in metalli e pietre preziose, tessuti preziosi e non, esclusi quelli cuciti e in lana così come proibiti gli arredi di chiesa, le armi e gli indumenti militari; a cauzione dei pegni superiori a lire 10 veniva richiesto un diritto fisso di centesimi 5. Trasformato in Monte di Credito su Pegno nel 1938 in applicazione delle disposizioni sul riordino dei Monti di Pietà (legge 10 maggio 1938, n. 745), nel novembre 1939 fu posto in gestione commissariale temporanea in quanto la situazione delle sue attività era tale da rientrare nelle condizioni per l'avvio della procedura di incorporazione in un altro Monte di provincia (art. 7 della legge 10 maggio 1938, n. 745 e art. 15 del regio decreto attuativo 25 maggio 1939, n. 1279). Con regio decreto 29 gennaio 1942, n. 83, venne incorporato nel Monte di Credito su Pegno di Catanzaro; l'operazione era stata deliberata dal Commissario del Monte di Tropea il 16 novembre 1940 e dal Consiglio di Amministrazione del Monte di Catanzaro il 23 novembre 1941. Con l'incorporazione, il Monte di Credito su Pegno di Catanzaro si impegnò a continuare in Tropea l'esercizio della pignorazione.
bibliografia
- Statuto organico del Monte di Pietà di Tropea, in Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Appendice al Bollettino di notizie sul credito e la previdenza. Regi decreti di istituzione, atti costitutivi e statuti di Monti di Pietà, a. XXIII, 1905-1° semestre, Roma, Tipografia nazionale di G. Bertero e C., 1905, pp. 96-101;
- Statuto organico del Monte Pegni di Tropea, in Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, Bollettino di notizie sul credito e sul risparmio. Monti di Pegni di seconda categoria. Statuti e trasformazioni. Anni 1931-32-33-34, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1937, pp. 456-460;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 51, 3 marzo 1942, p. 854;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 82, 7 aprile 1942, p. 1373;
- V.F. Luzzi, I Capitoli del Monte di Pietà di Napoli del 1548 e le carte di fondazione dei Monti di Pietà di Tropea e di Mileto del 1585-1622 e 1626-1642, in Rivista storica calabrese, n. 4, 1983, pp. 349-392;
- Agnese Sinisi, Per una storia dei Monti di Pietà nel Regno di Napoli, in Daniele Montanari (a cura di), Monti di Pietà e presenza ebraica in Italia (secoli XV-XVIII), Roma, Bulzoni Editore, 1999, pp. 245-283;
- Paola Avallone, Prestare ai poveri. Il credito su pegno e i Monti di Pietà in area Mediterranea (secoli XV-XIX), Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo, 2007.