Cassa di Risparmio di Fossombrone

Marche, Fossombrone (PU)

data di fondazione24.10.1857
data di fusione12.08.1927

La Cassa di Risparmio di Fossombrone venne costituita su iniziativa di privati cittadini che sottoscrissero n. 120 azioni per complessive lire 7.980 ed ebbe l'approvazione governativa il 24 ottobre 1857. E' stata ordinata su modello della Cassa di Risparmio in Bologna, con qualche lieve modifica riguardo al Consiglio di Amministrazione (costituito da 15 componenti oltre i tre sindaci annuali), ai depositi (accettati da centesimi 25 a lire 26,60), ai rimborsi (a vista per le somme che non eccedono lire 15,96) e all'interesse (fissato al minimo saggio del 4%). Successive modifiche allo statuto furono approvate con regio decreto 29 aprile 1866, n. 1768, regio decreto 8 marzo 1874, n. 825 e regio decreto 7 settembre 1877, n. 1697. La riforma dello statuto con regia autorizzazione 30 marzo 1890, n. 3726, accoglieva le disposizioni concernenti il riordinamento delle casse di risparmio del 1888 (legge 15 luglio, n. 5546) e formulava lo scopo dell'Istituto in «a) raccogliere i risparmi; b) dare ad essi conveniente collocamento» (art. 2). Nel 1896 fu sciolto, per autorità regia, il Consiglio di Amministrazione (decreto 21 febbraio, n. 51) e, contestualmente, fu affidata la temporanea amministrazione ad un commissario nella persona dell'avv. Emilio Bonamico. In seguito all'ispezione governativa straordinaria del febbraio 1904 e all'indisponibilità dei soci della Cassa di Risparmio a ricostituire il patrimonio dell'Istituto, il Consiglio di Amministrazione fu nuovamente sciolto e venne decretata la messa in liquidazione con regio decreto  24 marzo 1904, n. 99, affidando la procedura all'avv. Vittorio Danielli (decreto ministeriale 27 marzo 1904). A distanza di pochi giorni, il 28 marzo 1904, venne ricostituita la nuova Cassa di Risparmio di Fossombrone (rogito Fermano Biondi), con capitale iniziale di lire 8.400, versato interamente, in azioni di lire 50; il regio decreto 10 ottobre 1904, n. 423, ne diede poi approvazione. Lo statuto del nuovo ente venne modificato con approvazione regia 15 dicembre 1907, n. 556 e con decreto luogotenenziale 10 aprile 1919, n. 640. In seguito alle disposizioni governative di accorpamento delle casse di risparmio minori in casse di risparmio circonvicine di dimensioni maggiori (regio decreto legge 10 febbraio 1926, n. 26, convertito in legge 29 dicembre 1927, n. 2586), su proposta del ministro dell'Economia Nazionale, la Cassa venne fusa nella Cassa di Risparmio di Pesaro per regio decreto 12 agosto 1927, n. 1731 (in vigore dal 13 ottobre 1927).

 

relazioni

ente conservatore

bibliografia

- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 149, 31 maggio 1866;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n.  74, 27 marzo 1874;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 231, 3 ottobre 1877;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 95, 22 aprile 1890;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 47, 26 febbraio 1896;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 79, 4 aprile 1904;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 254, 31 ottobre 1904;
- Bollettino ufficiale del Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio, a. III, 1904, vol. II, Roma, Tipografia nazionale di G. Bertero e C., 1904, 512 e 513;
- Bollettino ufficiale del Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio, a. III, 1904, vol. VI, Roma, Tipografia nazionale di G. Bertero e C., 1905, p. 181;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 23, 29 gennaio 1908;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 116, 15 maggio 1919;
- Gazzetta Ufficiale del Regno Italia, n. 224, 28 settembre 1927;
- Associazione fra le casse di risparmio italiane, Le Casse di risparmio italiane nel secondo venticinquennale della loro associazione (1938-1962), Roma, Tipografia delle Terme, 1962, p. 340;
- Francesco Chiapparino, Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea, Ancona, Affinità elettive, 2008.

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