Cassa di Risparmio di Corinaldo
Marche, Corinaldo (AN)
La Cassa di Risparmio di Corinaldo fu autorizzata nel maggio 1858 ed ebbe origine da una società anonima costituita con 30 azioni di lire 106,40. Il capitale iniziale e quello proveniente dai depositi, poteva essere investito in crediti ipotecari, conti correnti, mutui cambiari e acquisti di fondi pubblici. A seguito di un'ispezione governativa finalizzata a valutare le condizioni finanziarie ed economiche dell'Istituto, il regio decreto 19 febbraio 1891, n. 75 ordinò lo scioglimento del suo Consiglio di Amministrazione e nominò un commissario regio temporaneo nella persona di Arturo Santamaria; si dava in questo modo attuazione a quanto disposto dall'art. 25 della normativa per il riordino sulle casse di risparmio adottata nel 1888, nell'eventualità della rilevazione di «disordini nell'azienda della Cassa di risparmio (...) o violazioni delle disposizioni statutarie, od altri fatti che rivelino gravi irregolarità nell'amministrazione». Un nuovo statuto fu approvato a distanza di pochi mesi, per il regio decreto 26 luglio 1891, n. 279, e poi riformato l'anno successivo per sanzione regia 11 settembre 1892, n. 659; ulteriori modifiche furono apportate nel 1902 (regio decreto 12 gennaio, n. 6) e nel 1913 (regio decreto 8 maggio, n. 520). In conseguenza delle disposizioni governative di accorpamento delle casse di risparmio minori in casse di risparmio circonvicine di dimensioni maggiori (regio decreto legge 10 febbraio 1926, n. 26, convertito in legge 29 dicembre 1927, n. 2586), su proposta del ministro dell'Economia Nazionale, la Cassa di Risparmio di Corinaldo venne fusa nella Cassa di Risparmio di Jesi per regio decreto 25 settembre 1927, n. 1970. Con la fusione, l'Istituto jesino subentrò nell'esercizio dell'attività bancaria sulla piazza di Corinaldo con una propria filiale.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 59, 12 marzo 1891;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 190, 14 agosto 1891;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 235, 7 ottobre 1892;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 26, 1 febbraio 1902;
- Ezio Brazoli-Zappi e Luigi Mazza (con la collaborazione di Francesco Craja e Vincenzo Toschi), Manuale bancario. Annuario delle banche e del capitale, anno I - 1907-8, Roma, Tipografia G. Scotti e C., 1908, p. 93;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 130, 5 giugno 1913;
- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 255, 4 novembre 1927;
- Sergio Anselmi (a cura di), Nelle Marche centrali. Territorio, economia, società tra Medioevo e Novecento: l'area esino-mesina, Jesi, Cassa di Risparmio di Jesi, 1979;
- Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Cassa di Risparmio di Jesi. 1825-1992, s.l., s.e., [1992], disponibile in https://www.fondazionecrj.it/wp-content/uploads/2017/09/storico-senza-collocazioni.pdf, accesso 16 giugno 2023;
- Vitaliano Cinti, Storia della Cassa di Risparmio di Jesi, 1844-1994, Jesi, Cassa di Risparmio di Jesi, 1994;
- Francesco Chiapparino, Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea, Ancona, Affinità elettive, 2008.
fonti
- Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Cassa di Risparmio di Jesi, Archivio storico:
https://www.fondazionecrj.it/biblioteca-e-archivio/, accesso settembre 2023.