Banca Popolare di Potenza Picena
Marche, Potenza Picena (MC)
La Banca Popolare di Credito di Potenza Picena venne costituita, come società cooperativa di credito a capitale illimitato, con atto del 11 novembre 1897 (rogito Luigi Bruglia) e approvata, insieme allo statuto, con regio decreto 4 dicembre 1897. La sua costituzione, su modello della Banca Popolare di Macerata, fu promossa dalla Giunta comunale, la quale - dopo un primo tentativo nel 1891 - convocò una riunione per il 15 novembre 1896 per l'approvazione dello statuto, l'avvio del versamento delle azioni per il fondo di dotazione iniziale e la nomina di un Comitato provvisorio per la gestione della sottoscrizione delle azioni. Nella fase iniziale vennero sottoscritte 229 azioni, del valore di lire 25 ciascuna, per un capitale complessivo di lire 5.725; i sottoscrittori erano 56 cittadini in prevalenza di Potenza Picena, di diversa estrazione professionale, tra cui anche persone appartenenti al clero. Primo presidente venne nominato il conte Flavio Buonaccorsi, che aveva anche sottoscritto il maggior numero di azioni (n. 100). Per i primi cinque anni la sede dell'Istituto è stata in tre locali messi a disposizione dal Comune nell'ex Pretura, poi è stata trasferita in Palazzo Marefoschi. Per statuto, scopo della Banca era di «procacciare il credito ai propri soci col mezzo della mutualità e del risparmio» (art. 1). Nel tempo operò assecondando lo sviluppo dell'economia locale, caratterizzato dalla prevalenza del settore agricolo, ma anche da incipienti iniziative nel settore industriale. Dal secondo dopoguerra la massa fiduciaria gestita accrebbe costantemente passando da lire 12 milioni nel 1950 a più di 75 milioni nel 1960 fino a raggiungere i 350 milioni nel 1969. Alla fine degli anni Sessanta si considerarono proposte di fusione con altre banche popolari della provincia maceratese (la Banca Popolare di Sarnano, la Banca Popolare di San Ginesio e la Banca Popolare di Camerino), senza tuttavia giungere a scelte definitive. Il 14 febbraio 1971 l'Assemblea dei soci deliberò un aumento di capitale da 15 milioni a 50 milioni e un nuovo statuto sociale, con il quale la ragione sociale veniva abbreviata in Banca Popolare di Potenza Picena ed erano introdotte modifiche nell'assetto amministrativo e gestionale. Il 15 ottobre dell'anno successivo, in occasione del 75° anniversario della fondazione della Banca, venne inaugurata la filiale di Porto Potenza Picena; la nuova filiale aveva carattere stagionale, da maggio a settembre, e per il primo anno operò solamente al mattino. Con atto rogato il 28 novembre 1977 (notaio Folco Illuminati) la Banca Popolare di Potenza Picena venne fusa per incorporazione nella Banca Popolare delle Province di Ancona e Macerata.
bibliografia
- Statuto, 11 novembre 1897, disponibile in https://isantesi.files.wordpress.com/2018/06/statuto_banca_pop.pdf, accesso settembre 2023;
- Mauro Mancini, Banca Popolare [di] Potenza Picena. Brevi cenni storici, 15 ottobre 1972, disponibile inhttps://isantesi.files.wordpress.com/2018/06/banca_cenni_storici_banca_pop.pdf, accesso settembre 2023;
- Vitaliano Cinti, Itinerario storico della Banca Popolare di Ancona. Uomini e istituzioni, Jesi, Arti Grafiche Jesine, 1991, pp. 318-319;
- Noi della Banca Popolare di Ancona. Raccontiamoci, Banca Popolare di Ancona-Gruppo BPU, Jesi, Azienda Grafica StampaNova, 2005.
fonti
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare di Ancona, Statuto sociale, giugno 2000.