Il 13 agosto 1925 i fratelli Giuseppe, Donato, Luigi e Augusto, con atto rogato dal notaio Marino De Riccardis, fondarono una società in nome collettivo con la denominazione sociale di Banca Fratelli Vallone fu Vincenzo. Il capitale iniziale, di 500.000 lire, fu versato in quote uguali utilizzando il patrimonio comune dei quattro fratelli. Secondo quanto stabilito all'atto della costituzione, l'Istituto avrebbe potuto svolgere le seguenti attività: servizio di cassa per conto di privati e amministrazioni pubbliche e private, emissione di buoni fruttiferi, incasso e sconto di cambiali, cedole, titoli e note di pegno, acquisto e vendita di titoli, anticipazioni di fondi su valori pubblici e industriali. Qualche mese dopo la sua costituzione, l'Istituto cominciò a effettuare anche operazioni di credito agrario, principalmente emissione di effetti cambiari con garanzia ipotecaria. Nel corso del tempo la Banca svolse sia la normale attività di istituto di credito nel contesto economico salentino che una funzione privata, volta a finanziare le iniziative economico-imprenditoriali della famiglia Vallone. Il 1° gennaio 1982 l'Istituto fu trasformato in società per azioni. L'Assemblea straordinaria del 24 aprile 1991 deliberò la fusione per incorporazione nel Banco Ambrosiano Veneto, che nel 1989 ne aveva acquisito l'intero pacchetto azionario, portando in dote 12 sportelli.