L'American Express Bank, società per azioni, nacque a Roma il 30 dicembre 1967 come continuazione della divisione "Banking" dell'American Express Company, leader mondiale nel settore turistico-finanziario. In esecuzione di una linea strategica adottata all'inizio degli anni '80 su scala mondiale, il gruppo americano di controllo pose in vendita l'American Express Bank. Alla fine del 1981, la Banca San Paolo di Brescia rilevò l'intero pacchetto azionario dell'Istituto, che modificò la propria denominazione sociale in American Service Bank. Negli anni seguenti si verificò l'ingresso nel capitale di due soci di minoranza: l'Eurogest di Milano, con una partecipazione iniziale del 10% e la Società Cattolica di Assicurazione di Verona, che assunse nel 1984 una partecipazione del 20%. Alla fine del 1985 la Banca Manusardi, controllata dall' Istituto Mobiliare Italiano, "al fine di integrare in modo armonico ed equilibrato" la propria struttura bancaria, acquisì il pacchetto di controllo (72%) dell'American Service Bank, presente a Roma, Venezia, Firenze e Napoli. Alla fine dell'anno seguente la Manusardi rilevò anche il pacchetto residuo. Le trattative per il passaggio di proprietà furono condotte da Luigi Arcuti, presidente dell' Imi, e da Giovanni Bazoli, vicepresidente della Banca San Paolo, in quanto l' Imi "era alla ricerca da tempo di un braccio operativo più articolato della Banca Manusardi", mentre per l'Istituto bresciano la cessione si inquadrava "nell'ambito di una ridefinizione della strategia delle partecipazioni", dopo che lo stesso aveva acquisito una posizione di rilievo nel Nuovo Banco Ambrosiano. Il 30 dicembre 1987 venne stipulato l'atto di fusione per incorporazione dell'American Service Bank nella Banca Manusardi: ciò rappresentò per l'Istituto milanese un "ampliamento dell'attività strettamente bancaria al fine di ridurre i rischi connessi all'eccessiva dipendenza della Banca dal ciclo finanziario".