Banca Popolare Cooperativa di Macerata Feltria poi Banca Popolare di Macerata Feltria
Marche, Macerata Feltria
La Banca Popolare di Macerata Feltria fu costituita il 10 luglio 1904 (rogito notaio Natale Alessandrini) con sede a Macerata Feltria, per iniziativa di 23 cittadini; a dicembre dello stesso anno i soci raggiunsero il numero di 437. Nella denominazione originaria appariva l'appellativo Cooperativa. Per la sede furono affittati i mobili della fallita banca di Pennabili. L'Istituto era operativo in una zona con un'economia prettamente ed esclusivamente agricola; dunque la sua attività constava prevalentemente nello sconto di effetti a periodi intermittenti secondo l'andamento delle diverse aziende agricole, che variava notevolmente da un'annata all'altra. I clienti erano per la maggior parte azionisti della Banca o garantiti dagli stessi azionisti e risiedevano generalmente nei vicini paesi dell'Alto o Basso Montefeltro. Nella seconda metà degli anni Venti la Banca presentava un modesto capitale azionario ascendente a circa 38 mila lire, al quale si aggiungevano poco meno di 80 mila lire fra riserva ordinaria e straordinaria; la massa fiduciaria, già di quasi un milione e mezzo, aveva subito, a causa della crisi del circolante, una contrazione di oltre 200 mila lire; gli investimenti erano nella quasi totalità di assoluto riposo ed il credito era ripartito sufficientemente con opportuni criteri prudenziali. L'8 gennaio 1938 ottenne l'autorizzazione dall'Ispettorato del Credito a compiere operazioni di credito agrario di esercizio limitatamente al Comune di Macerata Feltria; nello stesso anno la medesima autorità l'autorizzava ad operare entro i limiti territoriali di alcuni comuni vicini (Auditore, Belforte dell'Isauro, Lanano, Montegrimano, Montecerignone, Montecopiolo, Piandicastello, Pandimeleto). Il 31 maggio 1940 rilevò la locale dipendenza della fallita Banca delle Marche e degli Abruzzi. Dopo la gestione commissariale negli anni conclusivi della Seconda guerra mondiale, venne nominato alla presidenza Federico Battelli. Nel 1957 la Banca intervenne, insieme ad altri istituti di credito, a coprire il dissesto della consorella di Montemaggiore. Con decreto ministeriale del 30 novembre 1962 fu autorizzata alle operazioni di credito agrario di esercizio in alcuni comuni della provincia di Pesaro (Macerata Feltria, Monte Copiolo, Lunano, Monte Cerignonee Pietrarubbia). Inoltre a metà degli anni '60 risultava essere presente con filiali a Villagrande di Montecopiolo, Lunano, Pietrarubbia, Montecerignone. Nell'Assemblea del 13 giugno 1965 venne comunicata la fusione con la Banca Cooperativa Agricola Industriale di S. Agata Feltria, dalla quale ebbe origine la Banca Popolare del Montefeltro già di Macerata Feltria e di S. Agata Feltria. La fusione fu autorizzata dal Governatore della Banca d'Italia con provvedimento del 19 novembre 1965.
bibliografia
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 300, 1° dicembre 1965;
- Vitaliano Cinti, Itinerario storico della Banca Popolare di Ancona. Uomini e istituzioni, Jesi, Arti Grafiche Jesine, 1991.
fonti
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 3020, fasc. 1 Banca Popolare Cooperativa di Macerata Feltria. Corrispondenza;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 4 Ispettorato del credito, sottofondo 1 Ispettorato del Credito, prat. n. 1052, fasc. 2 Banca Popolare Cooperativa di Macerata Feltria. Corrispondenza.