Cassa Rurale di Cariati

Calabria, Cariati (CS)

data di fondazione21.12.1916
data di fusione23.12.1940

La Cassa Rurale di Cariati fu costituita, come società cooperativa in nome collettivo a responsabilità illimitata, il 21 dicembre 1916 presso la Casa dell'Episcopio (in via XX Settembre). Suo scopo fu «il miglioramento morale ed economico dei propri soci, mediante atti commerciali (esclusa ogni operazione aleatoria) e specialmente nello estendere i benefici del piccolo credito a vantaggio degli agricoltori» (art. 2, Statuto del 1916). Erano ammessi come soci solo «cittadini di buona condotta morale e civile, giuridicamente capaci di assumere le responsabilità inerenti all'Istituto» (art. 5, Statuto del 1916).L'Istituto, che era uno dei più importanti della provincia cosentina, subì pesantemente, al pari degli altri, gli effetti della crisi economico-finanziaria dell'inizio degli anni '30; inoltre, la sua gestione fu inquinata da malversazioni. Alla fine di novembre del 1930 il Consiglio di Amministrazione fu sciolto e sostituito da un commissario straordinario. La Cassa di Risparmio di Calabria, che era stata sollecitata dal Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste ad assumere la liquidazione dell'Istituto e ad assorbirlo, non accettò di rivedere le condizioni del concordato proposte per la sistemazione dei creditori della Cassa Rurale nel gennaio 1933. Per decreto ministeriale 25 marzo 1933 fu nominato un commissario governativo nella persona di Pasquale Strafaci. Con Assemblea straordinaria del 21 ottobre 1934 fu ricostituita l'amministrazione ordinaria. Nell'Assemblea generale del 20 gennaio 1935, considerato che i bilanci dal 1932 al 1934 si erano chiusi in disavanzo e che l'Istituto non si trovava più nelle condizioni di poter esplicare un'attività proficua, fu deliberata la messa in liquidazione; il 13 marzo 1935, inoltre, il Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste revocò l'autorizzazione all'esercizio del credito agrario. Il 23 dicembre 1940 il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Calabria, su sollecito della Banca d'Italia e delle altre autorità di Governo, accettò di assorbire la Cassa Rurale  di Cariati, «nell'interesse dei creditori ed in vista del limitato importo del passivo, e quindi di mancanza di alee per l'Istituto», impegnandosi a corrispondere il 30% del loro capitale ai creditori. Una nuova Cassa Rurale fu ricostituita a Cariati il 28 ottobre 1951.

relazioni

ente conservatore

bibliografia

- Bollettino ufficiale del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, a. V, n. 1, Roma, Libreria dello Stato, 1933, p. 1790;
- Associazione Bancaria Italia, Annuario delle aziende di credito e finanziarie, Milano, Associazione Bancaria Italiana, 1959, p. 191; 
- Luigi Intrieri, La crisi delle casse rurali nei documenti dell'Archivio storico della succursale di Cosenza della Banca d'Italia (1933-1939), in Bollettino dell'Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia, 1990, n. 1, pp. 3-35.

fonti

- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 6318, fasc. 2 [Cassa Rurale di Cariati [anche situazioni]. Corrispondenza];
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Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 4789, fasc. 1. [BA6 Cassa Rurale di Cariati];
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 30 gennaio 1933 e 23 dicembre 1940.

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