La Banca Salerni e Arcieri fu costituita come società di fatto il 1° febbraio 1920 con sede a Castrovillari. Al capitale iniziale di lire 400 mila contribuirono Benedetto Salerni, avvocato e possidente, Alessandro (Francesco) Arcieri, farmacista, e Arturo Arrigo Salerni, avvocato. La Banca raggiunse il suo massimo sviluppo nel 1930, essendo Castrovillari uno dei più importanti centri della provincia cosentina, sia per l'agricoltura che per il commercio. Risentì poi delle mutate condizioni economiche a livello nazionale e fu soggetta ad un importante ritiro dei depositi nei primi anni '30. In seguito la Banca rimase pressoché inattiva, situazione aggravata da una gestione sommaria dopo il recesso di uno dei soci, Arturo Arrigo Salerni, nel 1936. Constatato da parte delle autorità monetarie il perdurare di tale situazione, nel marzo 1941 l'Ispettorato del Credito invitò la Banca ad avviare la propria liquidazione. Dal mese successivo l'Istituto castrovillarese avviò le pratiche per l'assorbimento da parte di un altro Istituto di Credito, tra cui la Cassa di Risparmio di Calabria. Vista la delibera del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Calabria del 25 aprile 1941 e la dichiarazione impegnativa resa dai proprietari della Banca Salerni e Arcieri del 30 settembre 1941, il Governatore della Banca d'Italia e Capo dell'Ispettorato del Credito dispose il nulla osta alla incorporazione della Banca nella Cassa di Risparmio il 21 dicembre 1941.