La Cassa di Risparmio di Piobbico venne costituita con delibera del Consiglio Comunale del 6 febbraio 1872, accogliendo l'iniziativa di privati cittadini ed il concorso del Comune alla parziale trasformazione del locale monte frumentario. Fu approvata, con il suo statuto, con regio decreto 2 maggio 1872, n. 279. Una successiva riforma dello statuto, che accoglieva le nuove disposizioni introdotte con la legge concernente il riordinamento delle casse di risparmio (legge 15 agosto 1888, n. 5546), fu deliberata dall'Assemblea generale della Cassa di Risparmio di Piobbico il 12 luglio e il 14 ottobre 1890 ed approvata con regio decreto 23 novembre 1890, n. 4049. Scopo dell'Istituto era: «a) di promuovere e raccogliere risparmi; b) di dare ai medesimi collocamento» (art. 3). Le operazioni di impiego comprendevano prestiti diretti sopra vaglia cambiari, mutui con ipoteca su beni stabili, anticipazioni su pegni d'oggetti preziosi e di merci e sopra crediti d'imprenditori di opere pubbliche contro enti morali o società, acquisto di titoli, mutui ad enti morali e prestiti e conti correnti agrari. Inoltre, sebbene, gli utili dovessero essere destinati principalmente all'aumento della riserva, fu prevista la facoltà da parte del Consiglio di Amministrazione di destinarne un decimo in opere di beneficenza. In seguito alle disposizioni governative di accorpamento delle casse di risparmio minori in casse di risparmio circonvicine di dimensioni maggiori (regio decreto legge 10 febbraio 1926, n. 26, convertito in legge 29 dicembre 1927, n. 2586), su proposta del ministro dell'Economia Nazionale, la Cassa di Risparmio di Piobbico venne incorporata nella Cassa di Risparmio di Cagli per regio decreto 4 settembre 1927, n. 1810; la Cassa di Risparmio di Cagli, incamerando tutte le attività di quella di Piobbico, si impegnò anche ad assumere le sue obbligazioni passive e a soddisfarle nel loro importo integrale.