La Banca Popolare Senese fu costituita con autorizzazione regia del 15 giugno 1865. Suo scopo era «di procurare agli esercenti la piccola industria, e il piccolo commercio, i mezzi pecuniari per l'esercizio del loro mestiere e il disbrigo dei loro affari» (art. 1, statuto del 1865). Il capitale iniziale si formò con l'emissione indefinita di azioni da lire 50 ciascuna e la società si sarebbe intesa costituita quando le azioni sottoscritte avessero raggiunto il numero di 600; dunque il capitale iniziale era limitato a lire 3 mila. Successivamente per dare maggiore estensione operativa all'Istituto si diminuì il valore nominale dell'azione a lire 40 e si stabilì che il capitale sociale dovesse raggiungere le lire 400 mila, fissando di conseguenza il massimo numero delle azioni da emettersi a lire 10 mila. Sin dal suo avvio, l'attività della Banca fu in graduale e costante ascesa, tranne per un periodo di rallentamento concentrato negli anni 1902-1903. Nel luglio 1909 venne modificato lo statuto introducendo significativi cambiamenti che diedero slancio operativo all'Istituto: fu stabilito che il capitale della società dovesse essere illimitato e furono perfezionati i servizi offerti alla clientela. Nel 1910 il Consiglio di Amministrazione fissò il valore delle azioni in lire 60, avendo il fondo di riserva superato più che la metà del capitale sociale. Per disposizione del Governatore della Banca d'Italia del 22 giugno 1953, fuse per incorporazione la Banca Popolare di Grosseto, insediandosi con una propria dipendenza nella città. La Banca Popolare Senese venne poi fusa per incorporazione nella Banca Mutua Popolare Aretina il 18 dicembre 1971. L'operazione, avvenuta in concomitanza con l'incorporazione della Banca Popolare della Provincia di Livorno da parte della Banca Mutua Popolare Aretina, portò contestualmente al cambio di denominazione della Banca aretina in Banca Popolare dell'Etruria.