La Banca Popolare Sabina venne costituita, in forma di società anonima cooperativa a capitale illimitato, a Poggio Mirteto il 14 dicembre 1884 (rogito notaio Gaetano Emiliano Peccetelli). L'iniziativa si deve a un Comitato promotore che lanciò un programma di sottoscrizione di numero 300 azioni del valore di lire 15 ciascuna il 12 ottobre dello stesso anno. Per lo statuto, approvato con ordinanza del Tribunale Civile di Rieti del 15 gennaio 1885, suo scopo era «di procacciare il credito ai propri soci, col mezzo della mutualità e del risparmio» (art. 2). Nel tempo aveva guadagnato il favore di una numerosa clientela e, accogliendo sempre nuovi soci, aveva dato un impulso relativamente notevole all'erogazione del credito e alla raccolta del risparmio, affermandosi in modo decisivo sulla piazza; il continuo progredire della Banca era anche da attribuire alle favorevoli condizioni economiche della zona, dato che Poggio Mirteto, pur essendo un piccolo centro, per la sua breve distanza da Roma provvedeva all'acquisto di quasi tutti i generi di prima necessità dei quali si rifornivano poi altri piccoli centri agricoli periferici; la zona inoltre aveva particolare importanza per la produzione di olio e grano. Con delibera consigliare del 29 novembre 1923 istituì un'agenzia a Torri in Sabina, e nel 1938 veniva anche autorizzata dall'Ispettorato del Credito ad operare nei comuni di Fiano, Filacciano, Nazzano, Ponzano Romano e Torrita Tiberina. Dal 1940 fu autorizzata a nominare un proprio corrispondende in Montopoli Sabina, dove si insediò con una propria agenzia nel secondo dopoguerra. Il 21 aprile 1960 venne autorizzata dal Governatore della Banca d'Italia ad incorporare la Banca Agricola di Casperia e a sostituirsi con una propria dipendenza in quella città; contestualmente cambiò la propria denominazione in Banca Popolare Sabina di Poggio Mirteto e Casperia.