La Banca Popolare dell'Alto Lazio fu costituita, come società cooperativa a responsabilità limitata, con atto di fusione del 29 dicembre 1974 sottoscritto da:  Banca Federale di Amatrice,  Banca Mutua Popolare Maglianese,  Banca Popolare Sabina di Poggio Mirteto e Casperia e Banca Popolare di Civitavecchia. Alla costituzione, Leopoldo D'Orazio venne nominato presidente. La Banca aveva la propria sede legale a Roma e sedi operative, oltre che nella capitale, anche in Amatrice, Antrodoco, Borbona, Campotosto, Casperia, Leonessa, Montebuono Sabino, Monopoli di Sabina, Pizzoli, Posta, Torri in Sabina. Il 17 gennaio 1975 fu autorizzata dalla Banca d'Italia all'ampliamento della sua zona di competenza fino a comprendere le intere regioni del Lazio, dell'Abruzzo, dell'Umbria e delle limitrofe province di Isernia e Ascoli Piceno. Nel 1975 furono inoltre avviate le attività operative connesse ai crediti speciali che raggruppavano una serie di interventi creditizi a breve e medio termine a favore di agricoltori, artigiani, commercianti e piccole e medie imprese; in quello stesso anno fu autorizzata a compiere operazioni di credito agrario. L'anno successivo venne aumentato il capitale per far fronte all'andamento espansivo della massa fiduciaria e della capacità operativa. Sottoscrisse inoltre una partecipazione nel Mediocredito Regionale del Lazio e nell'Istituto Italiano di Credito Fondiario. Nel 1976 aprì uno sportello stagionale nel porto di Civitavecchia. Il 30 dicembre 1976 con decorenza dal 1° gennaio dell'anno successivo fu autorizzata ad operare come banca agente. Vennero inoltre stipulate convenzioni e partecipazioni con enti consorziali promossi dalle banche popolari italiane (es. Centrobanca e Società Italiana Popolare per il Factoring). Il 31 dicembre 1988 venne fusa per incorporazione dalla Banca Popolare dell'Etruria, dando origine alla Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio.