Banca Amadeo
Lombardia, Como
La Banca Amadeo fu costituita a Como nel 1920, come prosecuzione della Clerici Edoardo & Co., società fondata il 19 maggio 1906 dalla parte della dirigenza e della compagine sociale della Clerici Giorgetti & C. contraria alla fusione dell'Istituto nella Società Bancaria Milanese. Al capitale della Banca Amadeo concorsero, oltre al banchiere Edoardo Clerici: industriali, liberi professionisti e possidenti residenti o originari dell'alto lago. Tra questi, accanto ad alcuni membri della famiglia Amadeo, anche Luigi Camanni e Filippo Andina (che contribuirono anche alla fondazione del Banco Lariano), il filandiere Ulrico Del Pero, il possidente Carlo Scacchi, l'imprenditore e politico Giulio Rubini, ma anche la Banca Cantonale Ticinese e il Banco Ressi & C. L'attività della Banca fu circoscritta ad una clientela cittadina e rivolta alle piccole e medie imprese di Como e dei suoi immediati dintorni, in prevalenza operanti nel settore serico. Accanto alla concessione del credito, la Banca fu aperta anche alla sottoscrizione di partecipazioni in società di diverso genere (commerciali, finanziarie, industriali e di servizi), che non avessero superato complessivamente la metà del capitale versato (lire 600.000 alla costituzione). Nel 1919 assorbì la piccola Banca Popolare Tre Pievi di Dongo, alla quale subentrò con un proprio sportello, e successivamente ne aprì uno anche a Gravedona. Inoltre, ebbe una vasta rete di banche corrispondenti, non solo nella regione lombarda, ma anche all'estero (soprattutto con le banche svizzere) a testimonianza della sua importante attività in cambi per il commercio di esportazione serico. Particolarmente proficui furono i rapporti con il Banco Lariano, con finanziamenti in comune, attraverso le garanzie di firma. La Banca fu incorporata dalla Banca Popolare di Bergamo il 29 ottobre 1982, a conclusione di un processo di progressiva integrazione iniziato nel 1978 sotto la vigile attenzione della Banca d'Italia, trattandosi dell'acquisizione di una società per azioni da parte di una banca popolare. La fusione avvenne in concorrenza con la Banca Popolare di Sondrio e portò ad un accordo tra le due popolari che prevedeva la cessione degli sportelli di Dongo e Gravedona della Amadeo da parte della Popolare bergamasca alla Popolare di Sondrio.
bibliografia
- Anna Maria Galli, La lenta formazione del tessuto bancario locale, in Giorgio Rumi, Virgilio Vercelloni, Alberto Cova (a cura di), Como e il suo territorio, Cariplo, Milano, 1995, pp. 415-449;
- Anna Maria Galli, Il sistema produttivo e finanziario, in Sergio Zaninelli (a cura di), Annali dell'economia comasca. Vol. IV. Continuità e cambiamento tra le due guerre. Tomo I, [Como], Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Como, 1998, pp. 115-431;
- Giuseppe Pagani, Banche e credito a Como tra Otto e Novecento: le società bancarie in accomandita semplice, 2005/18, Università dell'Insubria Facoltà di Economia, pp. 28-29;
- Giorgio Frigeri, La storia dal 1970 al 2007, in Banca Popolare di Bergamo 1869-2009. Con i piedi nel borgo e la testa nel mondo, a cura di Marzio Achille Romani, Bergamo, UBI Banca Popolare di Bergamo, Bergamo, 2009, p. 276-277.
fonti
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare di Bergamo, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 20 ottobre 1981, 26 gennaio, 26 aprile e 22 giugno 1982;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare di Bergamo, Atto di fusione per incorporazione della Banca Amadeo SpA in Banca Popolare di Bergamo Scrl, 29 ottobre 1982.