La Banca Popolare di San Ginesio venne costituita il 23 marzo 1890 (rogito Alfonso Leopardi) come società anonima cooperativa di credito, avente il fine di «procacciare il credito ai propri soci col mezzo della mutualità e del risparmio» (art. 2 Statuto). Fu promossa da un Comitato di 12 cittadini con atto del 7 gennaio 1889, a cui si aggiunsero una decina di altri cittadini alla firma dell'atto costitutivo; si trattava di possidenti, in prevalenza di San Ginesio e di alcune città del circondario. Il capitale di dotazione iniziale era di 350 azioni di lire 50 cadauna. Nella prima adunanza dell'Assemblea generale degli azionisti, convocata il 23 marzo 1890 nella sala della residenza municipale, sotto la presidenza del membro più anziano del Comitato promotore, Luigi Filippo Baldoni, venne nominato Alessandro Anitori come presidente della Banca. La sede era nel cuore della città, in piazza Gentili 15. L'attività di credito è stata tradizionalmente rivolta alla clientela rurale. Dalla fine degli anni Sessanta del '900 vennero a più riprese considerate proposte di fusione con le consorelle circonvicine (Banca Popolare di Sarnano, di Potenza Picena e poi di Camerino), al fine di far fronte alla riduzione dei depositi e alla scarsa domanda di credito conseguente al rilevante calo della popolazione. La Banca Popolare di San Ginesio giunse infine alla fusione per incorporazione nella Banca Popolare della Provincia di Ancona con atto 15 aprile 1976 (rogito notaio Folco Illuminati).