Banco di Sconto e Depositi in Castelfidardo - Società in nome collettivo Ghirardelli e Mei-Gentilucci
Marche, Castelfidardo (AN)
Il Banco di Sconto e Depositi in Castelfidardo, società in nome collettivo Ghirardelli e Mei-Gentilucci, fu costituito l'8 gennaio 1922 (rogito Silva), originariamente senza la ragione sociale nella denominazione. L'iniziativa si doveva ai fratelli Italo Arnaldo, Jole e Flora Ghirardelli (a cui si aggiungerà più tardi la sorella Dora), e ad Adriano Mei Gentilucci, tutti possidenti di Castelfidardo. Già nel 1916 avevano costituito una società di fatto, con un capitale iniziale di lire 20 mila, versato per metà dai fratelli Ghirardelli e per l'altra metà da Gentilucci; in questo modo i fratelli Ghirardelli davano sistemazione al lascito del padre, il prof. Marino Ghirardelli, che nel dicembre 1896 aveva aperto uno sportello bancario (approfittando della sfiducia diffusasi nella zona nei confronti dell'allora Cassa di Risparmio di Castelfidardo), la cui attività però non aveva dato molti redditi. La sede sociale e la direzione del Banco era in via Cavour, 2. Come specificato nell'atto costitutivo, oggetto del Banco era «qualunque operazione di banca e principalmente le operazioni di credito e risparmio sotto forma di sconto di prestito, di conto corrente, di deposito, nonché di incassi e di pagamenti per commissione» (art. 1). Il maggior lavoro svolto dall'Istituto era rappresentato da prestiti cambiari e da finanziamenti ad aziende di Castelfidardo; la zona era eminentemente agricola, con colture ad alto reddito ed allevamento di bestiame, e caratterizzata dal notevole sviluppo dell'industria delle fisarmoniche. Nel 1928 Italo Gentilucci cedette le suo quote alla sorella Jole. Nel 1937, su invito dell'organo di vigilanza, venne inserita la ragione sociale nella denominazione. Nel 1950 venne attuato un aumento di capitale, portandolo a lire 1 milione. Alla morte di Adriano Mei-Gentilucci il 21 ottobre 1951, la sua quota passò ai sei figli. In seguito ad alcuni cambiamenti nella distribuzione delle quote tra i fratelli Gentilucci, nel 1952 si decise di affidare l'amministrazione e la rappresentanza sociale a Jole Ghirardelli e a Guido Gentilucci. Con delibera dell'Assemblea straordinaria del 17 marzo 1968 fu stabilito lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione dell'Istituto, nonché la cessione delle relative attività e passività alla Banca Popolare Cooperativa di Jesi; l'Assemblea straordinaria del 21 aprile 1967 della Banca jesina deliberò a favore dell'operazione nella seduta del 21 aprile 1968. L'atto di cessione delle attività e passività fu rogato il 3 giugno 1968 (notaio Folco Illuminati). Con provvedimento del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio del 15 luglio 1968, la Banca jesina fu autorizzata a sostituirsi con una propria dipendenza nell'esercizio dello sportello bancario del Banco di Sconto e Depositi sulla piazza di Castelfidardo.
bibliografia
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 190, 27 luglio 1968;
- Vitaliano Cinti, Itinerario storico della Banca Popolare di Ancona. Uomini e istituzioni, Jesi, Arti Grafiche Jesine, 1991;
- Francesco Chiapparino, Credito, comunità e sviluppo. Ricerche di storia della banca locale nelle Marche in età contemporanea, Ancona, Affinità elettive, 2008.
fonti
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 6226, fasc. 1 Banco di Sconto e Depositi Ghirardelli e Mei Gentilucci. Corrispondenza;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 6227, fasc. 1 Banco di Sconto e Depositi Ghirardelli e Mei Gentilucci. Corrispondenza;
- Archivio Storico della Banca d'Italia, fondo 1 Banca d'Italia, sottofondo 23 Vigilanza sulle Aziende di credito, prat. n. 6227, fasc. 3 Banco di Sconto e Depositi Ghirardelli e Mei Gentilucci. Ispezione;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare di Ancona, Statuto sociale, giugno 2000.