La Banca Popolare Cooperativa di Montemarciano fu costituita, in forma di società anonima a capitale illimitato, il 7 aprile 1887 (rogito Fernando Bugugnoli) e lo statuto approvato con decreto 22 aprile 1887. Nei primi bilanci risultano conteggiati anche i cereali, conservati in magazzino; l'Istituto svolgeva molto probabilmente anche funzione di pegno e di monte frumentario. La sua operatività era limitata alla zona di Montemarciano, caratterizzata da un'economia prettamente agricola, e a pochi prestiti a nominativi della vicina Chiaravalle di Jesi, dove vi era un'importante industria del tabacco. Alle operazioni ordinarie affiancò i servizi di tesoreria per il Comune di Montemarciano e per altri enti morali e consorzi. Fu socia dell'Istituto Centrale della Banche Popolari Italiane. All'inizio degli anni Sessanta la Banca Popolare Cooperativa di Montemarciano entrò in sofferenza a causa del dissesto di due importanti clienti. In questa occasione si prese in considerazione la soluzione della fusione, proposta da alcune banche della provincia marchigiana. Con atto rogato il 27 giugno 1966 (notaio Folco Illuminati) l'Istituto venne fuso per incorporazione nella Banca Popolare Cooperativa di Jesi. In base agli ultimi dati di bilancio disponibili, riferiti al 31 dicembre 1964, l'Istituto contava 318 soci ed aveva un attivo di lire 413.998.723 (depositi di clienti di lire 168.392.770), ed era presieduto da Giovanni Montalbini.