Banca Popolare Commercio e Industria

Lombardia, Milano

data di fondazione28.12.1888
data di fusione24.06.2003

Le origini della Banca Popolare Commercio e Industria (BPCI) si fanno risalire alla Società Anonima Cooperativa per la Stagionatura e l'Assaggio delle Sete e Affini, fondata il 28 dicembre 1888 (rogito Domenico Moretti) a Milano, da un gruppo di 77 imprenditori del settore serico. La necessità di concedere agli associati anche anticipazioni garantite dai depositi di seta comportò la costituzione di una Sezione finanziaria sin dal 1909, che, acquisendo sempre maggior importanza nell'attività della cooperativa, fu scorporata per costituire il 3 novembre 1921 la Banca per il Commercio Serico. Divenuta società anonima cooperativa nel 1926, la Banca estese nel tempo la sua operatività a tutto il settore tessile e agli altri settori merceologici che diventarono sempre più diversificati e preminenti anche per il declino dell'industria serica, in crisi per la concorrenza delle fibre artificiali e sintetiche specie dal secondo dopoguerra. La trasformazione operativa si riflettè nel cambio di denominazione, con l'assunzione, dopo quella di Banca Cooperativa per il Commercio Serico nel 1941, di quella di Banca Commercio e Industria - Commercio Serico nel 1951. Nel corso degli anni Cinquanta rafforzò la propria vocazione di sostegno all'economia in tutte le sue forme, avendo ottenuto la qualifica di banca aggregata e poi di banca agente alle operazioni di cambio e associandosi a vari istituti di credito per i finanziamenti di medio termine, specie per le piccole e medie imprese (come Mediocredito Lombardo e Centrobanca). Il nuovo cambio di nome nel 1964 in Banca Commercio e Industria sancì il definitivo ampliamento operativo dell'Istituto, rivisto con l'aggiunta dell'appellativo di Popolare nel 1975. Aperta una filiale a Como nell'immediato secondo dopoguerra, dal 1963, a seguito dell'assorbimento della Cassa Popolare S. Alessandro, si insediò anche a Bergamo. La presenza nel capoluogo lombardo si rafforzò con l'assorbimento del  Banco Fratelli Tolja nel 1968. Un ulteriore sviluppo della rete territoriale avvenne dalla metà degli anni Settanta, a partire dal lodigiano con l'incorporazione della Banca Popolare di Codogno nel 1977, a cui seguì quella del Credito Lodigiano nel 1980, e l'apertura di un Ufficio di Rappresentanza a Roma nel 1979, che fu trasformato in sede operativa nell'anno del centenario. Tra la seconda metà degli anni '80 e i primi anni '90 si rafforzò la vocazione regionale della Banca con l'ampliamento della rete di sportelli in altre province lombarde e l'incorporazione nel 1991 della Banca Popolare di Vigevano. Nel 1996 la Banca fu trasformata in società per azioni, operazione finalizzata all'acquisizione del controllo della Banca Popolare di Luino e di Varese, con la quale costituì una delle prime banche virtuali in Italia, la On Banca. Nel contempo rafforzò la propria struttura con la costituzione di una affiliata lussemburghese, la Banca Popolare Commercio e Industria International S.A. che consentì un accesso diretto ad una primaria piazza finanziaria internazionale, necessario nell'allora processo di apertura dei mercati europei. Nel 2000 con l'acquisizione del 75% del capitale di Banca Carime, fino al suo completo controllo nel gennaio 2001, la rete territoriale della BPCI si estese anche nel meridione. Il 13 dicembre 2002 la BPCI deliberò il progetto di fusione con la propria controllata, la BPLV, e la Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino mediante la costituzione di una nuova banca popolare, denominata Banche Popolari Unite. L'operazione, formalizzata con atto del 24 giugno 2003, ebbe lo scopo di sviluppare assetti produttivi ed organizzativi e di generare sinergie ed economie nel contesto di crescente concorrenza finanziaria, pur mantenendo il radicamento storico e territoriale attraverso l'adozione del modello federale. Con la successiva incorporazione della Banca Lombarda e Piemontese in Banche Popolari Unite nell'aprile 2007 a formare Unione di Banche Italiane (UBI Banca), la BPCI entrò a far parte del Gruppo omonimo, il quale preservò il modello federale. Nell'ambito del Gruppo UBI la BCPI assunse il ruolo di banca di riferimento delle province lombarde di Milano e Pavia e di quelle emiliane; operativamente ciò si tradusse in un trasferimento di sportelli con le altre banche del Gruppo nel piano di ottimizzazione territoriale della rete distributiva attuato tra il 2009 e il 2010. Infine, nell'ambito del progetto "Banca Unica", volto a realizzare un'unica struttura operativa del Gruppo UBI, con atto del 15 novembre 2016, la BPCI fu fusa per incorporazione in UBI Banca.

relazioni

ente conservatore

percorsi

personalità di rilievo

Pio Gavazzi

(Milano, 1888 - Milano, 1970)

Pio Gavazzi fu presidente della Banca dal 1944 al 1969, periodo nel quale l'operatività dell'Istituto si allargò a comprendere - oltre a tutto il settore tessile - anche altri rami merceologici, come sancito formalmente con il passaggio della denominazione da Banca Commercio e Industria - Commercio Serico a Banca Commercio e Industria. Proveniva da una famiglia di imprenditori del settore serico, con antiche origini a Canzo nel Lecchese, che si distinse nel tempo per aver promosso importanti innovazioni tecnologiche nella produzione tessile e per aver sostenuto aperture di promozione sociale per i propri lavoratori. Nel secondo dopoguerra, dal padre Lovodico (Milano, 1857 - Bellano, 1941) ereditò, insieme al fratello Emanuele, la gestione della Pietro Gavazzi F.lli (fondata nel 1844), la loro azienda principale e più antica. Il coinvolgimento dei Gavazzi in attività bancarie è stata un'altra loro peculiarità; tra i promotori della società antenata della Banca Popolare Commercio e Industria figurano il padre di Pio e il prozio Egidio (Milano, 1846 - ibid., 1910), mentre il prozio omonimo (Milano 1848 - Desio 1927) è stato uno dei consiglieri della Banca negli anni Venti.


personalità di rilievo

Giuseppe Vigorelli

(Novara, 8 ottobre 1923-24 gennaio 2017)

Giuseppe Vigorelli si laureò all'Università Cattolica di Milano nel novembre 1946 con una tesi su La partecipazione operaia alla gestione di impresa in Germania dopo la guerra 1914-1918, avendo come relatore Francesco Vito. Dopo un'esperienza all'Ufficio Studi della Banca Commerciale Italiana e un incarico di gestione amministrativa presso un'impresa milanese del settore serico, approdò alla Banca per il Commercio Serico (poi Banca Popolare Commercio e Industria), dove rimase per tutta la sua carriera. Si recò a Londra per corsi specialistici con l'obiettivo di rilanciare le relazioni estere della Banca. Nominato vice direttore aggiunto, nel 1968 divenne vice direttore generale e nel 1975 direttore generale. Dal 1993 ricoprì la carica di amministratore delegato e vicepresidente, infine dal 1997 presidente mantenendo la carica di amministratore delegato. Nel 1995, quando la Banca assunse il controllo della Banca Popolare di Luino e Varese, venne nominato vice presidente vicario, fino al febbraio 2003; la stessa carica fu occupata in Banca Carime, quando questo Istituto fu acquisito dalla BPCI. Ricoprì anche altri incarichi di rilievo ai vertici delle società partecipate del Gruppo. Quando la BCPI costituì con la Banca Popolare di Bergamo la Banche Popolari Unite BPU, ne divenne vice presidente vicario e nell'aprile 2006 presidente onorario. Svolse inoltre un ruolo attivo all'interno delle associazioni tra le banche, tra cui si ricordano in particolare, oltre a quella delle banche popolari, anche l'ABI, di cui fu membro del Consiglio e dal 1995 del Comitato Esecutivo. Al di fuori del mondo bancario, assunse incarichi di responsabilità in numerosi organismi ed enti a scopo culturale e benefico, quali: l'Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, di cui fu amministratore dal 1968 al 1980; il Gruppo Arca, di cui fu fondatore e poi vicepresidente nel 1995; l'Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa (ASSBB), costituita  nel luglio 1973 per sua iniziativa e di un gruppo di docenti dell'Università Cattolica (Antonio Confalonieri, Francesco Cesarini e Adriano Vanzetti). Ricevette nel 1998 la Laurea Honoris Causa in Economia Bancaria dalla Facoltà di Scienze Bancarie Finanziarie e Assicurative dell'Università Cattolica e fu insignito dell'Ambrogino d'Oro dal Comune di Milano nel 1999, anno nel quale fu anche nominato Cavaliere del Lavoro; nel 2005 gli fu conferita dal Presidente Azeglio Ciampi l'onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.


palazzi di pregio

"Cortile della Seta"

Il palazzo, sito all'angolo tra via della Moscova n. 33 e via Solferino, fu sede della Banca sin dalle sue origini. In passato ospitò una caserma della cavalleria napoleonica e subito dopo il panificio militare del governo asburgico. Privo di un nome proprio, fu in seguito sempre identificato con quello di "Cortile della Seta", in quanto nel cortile interno con porticato, l'antenata della Banca, la Cooperativa per la Stagionatura e l'Assaggio della Seta, organizzava il carico e lo scarico di bozzoli, cascami e filati di seta e la negoziazione dei prezzi da parte dei commercianti e degli artigiani. Gli spazi dell'edificio furono adeguati con l'evoluzione delle attività della società cooperativa e il prevalere dell'aspetto finanziario su quello tecnico. Lo stabile subì gravi danni con la incursione aerea avvenuta sulla città di Milano nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 1943. Fu ricostruito e ampliato su progetto dell'architetto Luigi Caccia Dominioni. L'inaugurazione della nuova costruzione avvenne il 12 giugno 1954, alla presenza del sottosegretario del Tesoro, Arcaini, il prefetto di Milano, il rappresentante del sindaco della città, il presidente della Provincia, il presidente dell'Associazione nazionale 'Luigi Luzzatti' fra le banche popolari, oltre a personalità di rilievo delle città di Milano e di Como e a diversi dirigenti di banche italiane ed estere.

bibliografia

- Banca Commercio e Industria, Banca Commercio e Industria. Commercio Serico. Società Cooperativa A.r.l. Milano, Milano, Stamperia Cesare Tamburini, 1954;
- Banca Popolare Commercio e Industria, 1888-1998: 100 anni BPCI, [Milano], Banca Popolare Commercio e Industria, 1988;
- Roberto Romano, Gavazzi [famiglia], in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 52 (1999), disponibile in https://www.treccani.it/enciclopedia/gavazzi_%28Dizionario-Biografico%29/ (accesso 27 marzo 2023);
-Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare Commercio e Industria 1888-2002. Una storia che continua, Milano, Arti Grafiche Amilcare Pizzi, 2003;
- Marina Moioli, Milano perduta e dimenticata, Roma, Newton Compton, 2013;
- Giuseppe Vigorelli, [Profilo biografico], in Introduzione. Convegno Annuale dei Direttori Generali delle Banche Associate" (Perugia - Castello dell'Oscano 19-21 marzo 2015), Milano, [Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa, 2015, pp. 27-29.

fonti

- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banca Popolare Commercio e Industria, Verbali del Consiglio di Amministrazione, 1889-2003;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banche Popolari Unite, Fusione ra Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino Scrl, Banca Popolare Commercio e Industria Scrl e Banca Popolare di Luino e di Varese SpA. Documento informativo, aprile 2003
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Banche Popolari Unite, Atto di fusione tra Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino Scrl, Banca Popolare Commercio e Industria e Banca Popolare di Luino e di Varese, 24 giugno 2003;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Unione di Banche Italiane, Bilanci a stampa, 2007-2017;
- Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Unione di Banche Italiane, Atto di fusione di Banca Popolare Commercio e Industria SpA in Unione di Banche Italiane, 15 novembre 2016
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