Il Banco Fratelli Tolja & C. fu costituito a Zara il 1° novembre 1938 dai fratelli Tolja che versarono in parti uguali un capitale di lire 400.000 (rogito notaio Svircich). L'attività del Banco fu travolta dalla Seconda guerra mondiale, essendo tre dei fratelli - Simeone, Giovanni Matteo e Antonio - internati in campo di concentramento, e Giovanni Junior rifugiato in Italia. Il 19 febbraio 1947 la Banca d'Italia autorizzò il trasferimento della sede sociale del Banco a Milano (piazza S. Maria Beltrade, 1), la sua trasformazione in accomandita per azioni e l'aumento di capitale a lire 10 milioni (n. 100 azioni di lire 100.000 cadauna). Il capitale fu sottoscritto quasi interamente da Giovanni Junior (89 azioni), e la restante parte da altri due componenti della famiglia Tolja, Giuseppe (1 azione) e Costantino (1 azione), e da Ottone Rossi (5 azioni). Il 1° maggio dello stesso anno il capitale fu elevato a lire 30 milioni con il concorso anche di altri famigliari Tolja, tra cui Simeone e Giovanni Matteo che erano stati tra i fondatori del Banco a Zara. La gestione della Banca fu segnata da liti personali, conflitti giudiziari e da scarsa trasparenza. L'Assemblea straordinaria del 22 febbraio 1968 deliberò lo scioglimento e la messa in liquidazione volontaria della società. La Banca Popolare Commercio e Industria, che già nel novembre 1967 aveva espresso alla Banca d'Italia l'interesse di acquisire il Banco, fu da questa autorizzata a liquidare tutti i debiti e crediti dell'Istituto e a chiudere il suo sportello in cambio dell'apertura di due agenzie nel capoluogo lombardo (14 febbraio e 27 febbraio 1968). Il Banco Fratelli Tolja chiuse la sua sede il 26 febbraio 1968.