Monte e Banco dei Poveri

Campania, Napoli

data di fondazione1563
data di fusione1808

Nel 1563 un avvocato, impietositosi per la sorte di alcune persone imprigionate per debiti, decise, insieme ad alcuni amici, di istituire la pegnorazione senza interesse a favore dei carcerati. L'opera ebbe inizio in un piccolo locale nell'edificio della Vicaria - Castel Capuano, sede dei Tribunali - con la denominazione di Monte dei Poveri.
Nello stesso anno il Monte si trasferì presso la Casa dei Santissimi Apostoli dei padri teatini. Nel 1571, per lavori di ammodernamento, il Monte traslocò presso la chiesa di San Giorgio Maggiore, da dove si spostò solo nel 1585 per ritornare alla Vicaria. Il nuovo Monte, a partire dal 1600, cominciò a raccogliere regolarmente depositi e a fungere da banco e nel 1609 assunse la denominazione di Monte e Banco dei Poveri.
Nel 1616 fu acquistato, per 10.000 ducati, un palazzo del XVI secolo, di proprietà di Gaspare Ricca, in via dei Tribunali, dove il banco si stabilì definitivamente l'anno successivo e fino alla sua soppressione. La sede venne ingrandita, nel 1787, con l'acquisto e l'incorporazione dell'adiacente palazzo Cuomo. L'edificio è attualmente sede della Fondazione Banco di Napoli e del suo Archivio Storico.

(Fonte: Fondazione Banco di Napoli)

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Palazzo Ricca

Il 16 marzo 1616 il Monte dei Poveri del Sacro Nome di Dio - fondato nel 1563 per concedere elemosine e piccoli prestiti gratuiti ai detenuti poveri - acquista per la somma di 10.500 ducati il Palazzo di Gaspare Ricca nei pressi della Vicaria, nella attuale Via dei Tribunali, al civico 213. L'architetto Giacomo Conforto diresse i lavori di trasformazione nel corso dei quali fu eretta anche una cappella. La sede del Banco venne ingrandita, nel 1787, con l'acquisto e l'incorporazione dell'adiacente palazzo Cuomo. Con decreto del 1819 Ferdinando I di Borbone destinò lo stabile del Banco dei Poveri ad Archivio Generale dei documenti degli antichi Banchi Pubblici napoletani e del Banco delle Due Sicilie. L'edificio è attualmente sede della Fondazione Banco di Napoli e del suo Archivio Storico.

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