Il 30 settembre 1913, con atto rogato dal notaio Giuseppe Cusumano, nacque la Banca del Lavoro, società anonima esercente il credito. Nel corso degli anni l'Istituto modificò più volte la propria ragione sociale: il 25 settembre 1935 in Banca Valori; il 5 maggio 1949 in Banca F. Azzolina SpA; l'8 maggio 1956 in Banco di Credito di San Giuliano SpA. Alla fine del 1984 il Banco di Credito di San Giuliano SpA viene commissariato ed affidato all'Istituto Centrale di Banche e Banchieri (Istbank). Stessa sorte spettò, due anni più tardi, alla Banca di Paternò. L'Istbank completò il risanamento di entrambe le banche nel 1989 e, il 22 settembre, incorporò la Banca di Paternò nel Banco di Credito di San Giuliano, che modificò la propria ragione sociale in Società di Banche Siciliane SpA. Nel dicembre 1990 il nuovo Istituto acquistò, dalla Società di Partecipazioni Bancarie, il 55% del capitale sociale della Banca di Marsala, che incorporò il 18 novembre dell'anno successivo. Il 1° ottobre 1994 la Società fu incorporata dal Banco Ambrosiano Veneto, che già deteneva il 78,47% del suo capitale sociale. Le motivazioni alla base dell'incorporazione erano piuttosto simili a quelle delle fusioni più recenti: "la crescita dimensionale è un fattore fondamentale per la prosperità delle istituzioni creditizie. Infatti, è possibile prevedere per i prossimi anni un contesto sempre più competitivo che determinerà una diminuzione dei margini di profitto. Poiché molti costi operativi non sono comprimibili oltre certi limiti e, per contro, la loro crescita, se supportata dallo sviluppo di idonee tecnologie, non è proporzionale alle masse gestite, è necessario procedere all'accrescimento del volume delle attività".