Credito Calabrese
Calabria, Catanzaro
Il Credito Calabrese - Cassa Rurale Centrale, società cooperativa in nome collettivo, venne costituito a Catanzaro il 28 luglio 1921 da 24 soci, che versarono 10 lire ciascuno come tassa di ammissione. Solo in un secondo tempo le quote sociali furono elevate a 15.000 lire prima e a 60.000 lire poi. Con delibera assembleare del 4 marzo 1923 venne modificata la ragione sociale in Credito Calabrese. All'inizio degli anni '30 l'Istituto attraversò un periodo di grave crisi, così il 18 ottobre 1932 il prefetto di Catanzaro Ciampani scrisse all'allora ministro dell'Agricoltura e delle Foreste Giacomo Acerbo: "Un importante istituto bancario di questo capoluogo [...] sta attraversando un grave periodo di crisi di cassa, a causa di eccessivi immobilizzi, pur essendovi buone garanzie sostanziali, derivanti dalla posizione economica personale dei soci, a responsabilità illimitata. [...] In seguito a sollecitazione del Ministero delle Finanze verso il Banco di Napoli, è stato inviato qui, dal Banco stesso, un rappresentante della Banca Agricola del Mezzogiorno, sua filiazione, con lo scopo di esaminare la situazione, ai fini di una fusione o, meglio, assorbimento del detto Credito Calabrese da parte della Banca Agricola stessa. Vi sarei molto grato, ad evitare il crollo di detto Istituto, se vi compiaceste scrivere autorevolmente all'On. Frignani per agevolare l'assorbimento proposto". Nonostante le pressioni di Giacomo Acerbo, Frignani non sembrò favorevole all'assorbimento: su 8 milioni di lire investiti dal Credito Calabrese, infatti, oltre 5 milioni erano rappresentati da sofferenze e immobilizzi, mentre i depositi ammontavano a 7,5 milioni di lire, 5 dei quali vincolati. A seguito di una nuova ispezione, però, la Banca Agricola Commerciale del Mezzogiorno espresse parere favorevole all'assorbimento, avvenuto con decreto ministeriale 5 luglio 1933.
bibliografia
- Simona Giglietta, La Banca Agricola Commerciale del Mezzogiorno: l'istituto per la ricostruzione industriale del Sud, in Rivista di Storia finanziaria, 6, gennaio-giugno 2001, Napoli, Arte Tipografica, pp. 20-22.
fonti
- Archivio Storico Banca d'Italia, Vigilanza sulle aziende di credito, pratt., n. 8246, fasc. 1;
- Archivio Storico Banca d'Italia, Ispettorato del credito, pratt., n. 582, fasc. 48.