Banca Piccolo Credito del Basso Lodigiano
Lombardia, Codogno
Il Piccolo Credito del Basso Lodigiano fu costituito a Codogno il 12 marzo 1907 sotto forma di società anonima cooperativa a capitale illimitato. Primo presidente fu Giovanni Biancardi, sostituito l'anno seguente da Carlo Asti. L'apertura di questo Istituto, di chiara matrice cattolica, provocò non poche tensioni all'interno della diocesi lodigiana, dove già da qualche anno operava un altro Piccolo Credito, il Sant'Alberto di Lodi, considerato a tutti gli effetti l'istituto di credito di riferimento di tutta la diocesi. La nascita dell'Istituto codognese, pertanto, determinò di fatto una situazione concorrenziale - fra istituti appartenenti allo stesso sistema - per la spartizione della piccola zona di competenza. Così, a differenza del Sant'Alberto, fondato da uomini molto vicini alla diocesi, l'Istituto di Codogno venne considerato "un piccolo ma ostinato covo di refrattari all'opera di penetrazione del parroco" e "la piazza forte dei democratici autonomi" (da una lettera inviata dal parroco di Codogno al vescovo di Lodi nel 1912). Venne così proposta, da parte dell'Unione economico-sociale di Bergamo, una fusione fra i due istituti, seccamente respinta dal Sant'Alberto. L'operazione venne portata a termine vent'anni più tardi, quando i due istituti confluirono, insieme al Banco San Siro e al Credito Pavese, nel Banco Sant'Alessandro di Bergamo, dando vita nel 1932 alla Banca Provinciale Lombarda.
bibliografia
- Pietro Cafaro e Emanuele C. Colombo, Un'antica nobiltà. L'altro credito cooperativo a Lodi nel Novecento, Milano, Franco Angeli, 2009, pp. 88-98.
fonti
- Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia "Mario Romani", Fondo documenti Banche cattoliche, Banca Piccolo Credito del Basso Lodigiano, cart. 4.