Banco San Siro
Lombardia, Soresina
Il Banco San Siro, società cooperativa a capitale illimitato, fu costituito il 27 gennaio 1902 con lo scopo di sviluppare il piccolo credito nel Cremonese. Tra gli impieghi principali figuravano lo sconto di cambiali, la concessione di prestiti in garanzia, la sovvenzione contro pegno di valori e titoli di credito. Secondo l'art. 15 dello statuto originario il Banco, "interdicendosi ogni azione aleatoria", poteva "incoraggiare e aiutare iniziative commerciali, industriali e agricole, [...] acquistare buoni del tesoro e titoli emessi o garantiti dallo Stato, azioni e obbligazioni di società note per serie e fruttifere e ben amministrate, preferenti quelle di facile realizzazione". Più tardi, con la trasformazione in società anonima, il Banco ebbe per oggetto "l'esercizio di ogni qualsiasi operazione di Banca per conto proprio e di terzi" e poté assumere la gestione di ricevitorie, esattorie e servizi di cassa, per conto di enti pubblici, corpi morali, società e privati. Nel 1921 il capitale sociale venne elevato a tre milioni di lire, con il Piccolo Credito Sant'Alberto di Lodi proprietario di una quota consistente. Quattro anni più tardi, tra gli oltre 700 azionisti, la Banca Cattolica Sant'Antonino di Piacenza deteneva circa la metà del capitale: 14.500 azioni per un valore di 1.450.000 lire. Nel 1925 l'Istituto acquisì una parte del capitale del Banco Sant'Alessandro di Bergamo, giungendo a controllarlo a partire dal 1927. La seduta assembleare del 20 febbraio 1932 definì la fusione del San Siro, insieme ad altri istituti di credito cattolici, nel Banco Sant'Alessandro, da cui nacque la Banca Provinciale Lombarda.
fonti
- Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia "Mario Romani", Fondo documenti Banche cattoliche, Banco San Siro, cart. 8.