Banca Piccolo Credito Sant'Alberto
Lombardia, Lodi
L'Istituto, di chiaro stampo cattolico, nacque il 14 luglio 1904 presso la sede del Fascio democratico cristiano di Lodi, come società cooperativa a capitale illimitato. "Per una mancanza di aperta confessionalità" la denominazione originaria, "Piccolo Credito Lodigiano", fu subito modificata in "Piccolo Credito Sant'Alberto", in onore di Sant'Alberto Quadrelli, vescovo di Lodi nel XII secolo. Costituito su iniziativa di don Luigi Cazzamali, dimessosi dalla presidenza pochi mesi dopo a causa della costante opposizione di un altro membro del Consiglio di amministrazione, Giovanni Baroni, l'Istituto ebbe come presidente, fino alla sua fusione, Magno Boggiali. Con delibera assembleare del 29 aprile 1919 l'Istituto si trasformò in società anonima. La nuova società ebbe per oggetto "l'esercizio del credito nelle varie sue forme: ma si propo[se] in modo speciale di favorire col credito e col risparmio le Associazioni di M. S. le Casse Rurali e le Cooperative in genere e di concorrere alla conservazione e sviluppo della piccola proprietà ed industria ed alla miglior organizzazione sociale della produzione". All'interno dell'Istituto, così, venne creato un Ufficio di Assistenza alle casse rurali e cooperative (passato nel 1927 sotto la gestione della Federazione Diocesana delle Casse Rurali), che contribuì non poco allo sviluppo delle casse rurali e della cooperazione bianca lodigiana. Nel 1921 il Piccolo Credito modificò la propria denominazione originaria, aggiungendovi il termine "Banca", e partecipò con una quota di 200.000 lire all'aumento del capitale sociale, da uno a tre milioni, del Banco San Siro, che a sua volta cedette al Sant'Alberto la propria agenzia di Pandino. In questi stessi anni istituì anche una borsa di studio di 1.500 lire annue presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano "a favore di quello studente lodigiano che per qualità intellettuali, morali e religiose se ne mostrasse meritevole". Nel verbale della seduta del Consiglio di amministrazione del 21 gennaio 1932 si parla di "partecipazione della Banca alla concentrazione di Istituti bancari cattolici della Lombardia", con il benestare della Banca Cattolica Sant'Antonino di Piacenza, allora principale azionista dell'Istituto. La fusione del Sant'Alberto, e di altri istituti di credito, col Banco Sant'Alessandro di Bergamo avvenne qualche mese dopo e la nuova banca, dapprima Banca Cattolica Lombarda, assunse la denominazione di Banca Provinciale Lombarda.
bibliografia
- Pietro Cafaro e Emanuele C. Colombo, Un'antica nobiltà. L'altro credito cooperativo a Lodi nel Novecento, Milano, Franco Angeli, 2009.
fonti
- Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia "Mario Romani", Fondo documenti Banche cattoliche, Banca Piccolo Credito Sant'Alberto, cartt. 1-3.