La Banca Popolare Cooperativa di Città Sant'Angelo, società cooperativa a responsabilità limitata, venne costituita il 24 settembre 1884 con lo scopo di "procacciare il credito ai propri soci mediante la mutualità e il risparmio, nonché di favorire lo sviluppo dell'industria, dell'agricoltura e del commercio". Nel centro, allora in provincia di Teramo e con un'importante attività agricola, era già attivo un Monte Pecuniario, istituito nel 1847, dalla cui unione con il Monte dei Pegni e il Monte Frumentario locali nacque nel 1885 una cassa di risparmio cui si aggiunse, nel 1896, una banca di sconto, a riprova del dinamismo economico della città. Il 10 maggio 1964 l'Assemblea straordinaria dei soci approvò la fusione dell'Istituto nella Banca Popolare di Teramo. Il presidente Rocco Crognale, nella sua relazione, descrisse una Banca "quasi sopraffatta dalla concorrenza dei grandi istituti bancari operanti nelle zone vicine data l'assenza quasi assoluta di industrie nel nostro territorio e la ristrettezza della sua zona di competenza, essa non riesce ad impiegare in misura adeguata sicché quote notevoli del risparmio raccolto restano inerti e senza possibilità di un utile investimento, il che determina, ovviamente, una insufficienza di redditività e, conseguentemente, una condizione di vita fatta di ristrettezze e di rinunzie". Dalla fusione, il cui atto venne stipulato il 16 settembre 1964 sulla base delle rispettive situazioni patrimoniali al 31 dicembre precedente, nacque la Banca Popolare di Teramo e Città Sant'Angelo.