Banca Fiorentina di Credito
Toscana, Firenze
La Banca Fiorentina di Credito venne costituita a Firenze il 25 giugno 1922 con la denominazione di Banca Toscana delle Cooperative, con lo scopo di esercitare il credito a favore di cooperative, consorzi ed enti morali. Il 1° giugno 1936 l'Istituto modificò la ragione sociale ed il proprio statuto: lo scopo divenne quello di esercitare il credito con "particolare riguardo alle necessità del piccolo commercio, delle piccole industrie e dell'artigianato". Con il nuovo statuto la Banca poteva: ricevere in custodia o in amministrazione titoli e valori di Stato ed industriali; concedere sovvenzioni contro pegno di valori e titoli di credito; scontare e riscontare cambiali, warrants, fatture, mandati; comprare e vendere titoli e valori di Stato ed industriali; fare servizio di cassa per associazioni o corpi morali. Con atto 20 luglio 1948 la Banca Fiorentina di Credito assunse la forma giuridica della società per azioni, mentre nel 1971 venne incorporata nell' Istituto Bancario San Paolo di Torino. Per il conseguimento dell'operazione il presidente dell'Istituto piemontese, Luciano Jona, venne nominato presidente del Consiglio di Amministrazione anche della Banca Fiorentina di Credito.
personalità di rilievo
Luciano Jona
(Chieri, 1897 - Torino, 1979)
Appartenente a una famiglia ebrea di imprenditori tessili della zona di Chieri, partecipò alla Prima guerra mondiale come ufficiale degli alpini e nel 1920 si laureò in Economia e Commercio. Fu chiamato, ancora prima della laurea, da Vittorio Valletta a collaborare nello studio da commercialista, di cui assunse la conduzione quando Valletta fu chiamato a dirigere la Fiat e di cui divenne titolare nel 1928. Nel 1931 entrò all'Università di Torino, prima come libero docente di tecnica bancaria, industriale e commerciale e poi come docente di tecnica bancaria in successione a Giuseppe Broglia; nel dopoguerra ebbe la cattedra di Scienza delle finanze. Nel 1938 fu incaricato dal podestà di Torino di unificare le linee tranviarie intercomunali nella Satti, ma ben presto dovette lasciare tutti gli incarichi pubblici per l'avvento delle leggi razziali e fu costretto a nascondersi fuori Torino. Nel 1945 fu designato dal CLN a rappresentare il Partito liberale italiano, al quale si era iscritto nel 1919, nella Deputazione Provinciale di Torino. Dal 1945 al 1956 fu assessore alle finanze della Provincia di Torino, dove promosse la costruzione di nuove scuole e infrastrutture e lasciò un bilancio, che aveva ereditato in rosso, in pareggio, con una riserva di cassa pari a sei mesi di entrate.
Nel 1959 fu nominato nuovo Presidente dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, in successione a Anton Dante Coda, morto improvvisamente. Il 29 ottobre 1959, il neo Presidente già operativo, presiedette per la prima volta il Consiglio di Amministrazione dell'Istituto, ricoprendo il prestigioso incarico fino al 1978. Fu consigliere provinciale dal 1956 al 1960, assessore comunale e prosindaco dal 1960 al 1966, e sindaco di Torino facente funzioni per quattro mesi tra il 1964 e il 1965. Dal 1966, con l'avvento del centro sinistra nella giunta torinese, fin al 1975, quando si ritirò dalla vita politica, sedette tra i banchi dell'opposizione.
Come Presidente del San Paolo, nel dopoguerra realizzò, tra gli altri interventi, l'operazione di salvataggio dell'Istituto bancario piemontese assieme alla Cassa di Risparmio di Torino e all'IFI costituendo la Banca Subalpina. Si mosse con determinazione in molti ambiti, dalle celebrazioni di Italia 61 alla realizzazione di autostrade e trafori alpini, intervenne nel campo dell'edilizia abitativa, scolastica e dei servizi per fronteggiare il grande incremento demografico legato all'immigrazione dal Sud, ogni anno arrivavano a Torino 60.000 nuovi abitanti.
bibliografia
- Associazione Bancaria Italiana, Annuario delle aziende di credito e finanziarie, 1970-1971, Roma, Associazione Bancaria Italiana, 1971, p. 293;
- Anna Cantaluppi (a cura di), L'Archivio storico della Compagnia di San Paolo, Torino, Compagnia di San Paolo, 2008, p. 35.
fonti
- Archivio Storico Istituto Bancario San Paolo, IV, Segreteria generale, Banca Fiorentina di Credito, 1970;
- Archivio Storico Banca d'Italia, Ispettorato del credito, pratt., n. 659, fasc. 39;
- Archivio Storico Banca d'Italia, Raccolte diverse, Statuti e Regolamenti, pratt., n. 35, doc. 19.