Cassa di Risparmio in Bologna

Emilia Romagna, Bologna

data di fondazione1837
data di fusione25.02.2019

La Cassa di Risparmio in Bologna, società anonima riconosciuta dal governo pontificio con decreto 14 luglio 1837 n. 5766 firmato dal cardinale legato Vincenzo Macchi, fu istituita per iniziativa di una Commissione centrale di pubblica beneficenza, che versò un capitale iniziale di 5.000 scudi romani suddiviso in cento azioni da cinquanta scudi ciascuna. Primo presidente dell'Istituto fu il conte Vincenzo Brunetti. Istituita per combattere l'usura, all'epoca molto diffusa, la Cassa sin da subito fu attiva nei settori agricolo e dell'edilizia popolare con l'istituzione, fra Ottocento e Novecento, delle sezioni di Credito agrario e fondiario, della Scuola Superiore di Agraria, del Consorzio Agrario Bolognese, dell'Istituto Autonomo Case Popolari e della Cooperativa per la costruzione ed il Risanamento di Case Operaie. Prezioso fu inoltre il contributo dato per l'istituzione di altre casse di risparmio dislocate sul territorio bolognese, fra cui quelle di Bagni della Porretta, Castel Maggiore, Castiglione dei Pepoli, San Giorgio di Piano e Zola Predosa, poi tutte confluite nella Cassa di Bologna nel corso degli anni '20. Molto importanti furono le partecipazioni della Cassa per la creazione dell'Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane e dell'Istituto di Credito delle Casse di Risparmio Italiane, che ebbero a Bologna la loro prima sede e per la costituzione del Consorzio per Sovvenzioni su Valori Industriali e dell'Istituto di Credito Agrario per l'Italia Centrale. Le elargizioni a scopo benefico furono indirizzate, almeno per i primi anni, principalmente "a quelle istituzioni che igienicamente curano il bambino, assistono e fortificano il fanciullo, mentre moralmente lo dirigono e lo educano al bene. Dopo queste vengono le istituzioni che ammaestrano ed inducono l'uomo a pensare a se stesso ed a bastare alla propria vita". Nel 1936 l'Istituto assorbì la Cassa di Risparmio di San Giovanni in Persiceto. A partire dall'estate 1943 la città di Bologna, molto vicina al fronte di guerra, fu vittima di pesanti bombardamenti alleati: "Un tale stato di cose ha naturalmente influito in modo gravissimo sulle possibilità di azione dell'Istituto, sia perché ogni attività industriale e commerciale si è progressivamente ridotta fin quasi a cessare sia perché il rincaro dei prezzi, conseguenza inevitabile della penuria dei prodotti, ha diminuito le possibilità di risparmio" (dal verbale dell'Assemblea sociale dell'11 agosto 1946). Sottoposta a gestione commissariale dall'ottobre 1945 all'11 agosto dell'anno seguente, la Cassa impiegò qualche anno per riprendere il normale andamento. Nel 1950 l'Istituto assorbì il Banco Felice Cavazza e nel decennio successivo il Banco Roppa Sassoli. Nel 2000 avvenne la fusione per incorporazione del gruppo Casse Venete nel gruppo CAER (Casse Emiliano Romagnole, costituito nel 1992 proprio su iniziativa dell'Istituto bolognese e comprendente la Cassa di Risparmio del Veneto e la Banca Popolare dell'Adriatico), dando vita al Gruppo Cardine, che così modificò la propria denominazione sociale in Cardine Banca, confluita in Sanpaolo-IMI nel 2002.
Il 25 febbraio 2019 la Cassa di Risparmio in Bologna è stata fusa in Intesa Sanpaolo.

relazioni

ente conservatore

percorsi

personalità di rilievo

Cesare Zucchini

(? - Bologna, 1919)
Il Gr. Uff. Comm. Prof. Ing. Cesare Zucchini ricoprì diverse cariche istituzionali in Bologna: consigliere comunale e provinciale, socio e vicepresidente (1892-1913) dell'Accademia Nazionale di Agricoltura, membro della Congregazione di Carità e del Regio Ricovero di Mendicità Vittorio Emanuele II. In particolare, è stato consigliere e direttore della Cassa di Risparmio in Bologna per oltre venticinque anni. La Cassa è stata l'istituzione che sopra ogni altra predilegeva e che amministrò con 'austera rettitudine'. Gli venne riconosciuto che diresse con  grande benemerenza l'Istituto, promuovendo le virtù del risparmio e della previdenza, incoraggiando e sostenendo le migliorie e i progressi agricoli, dando vita alla Scuola Agraria Superiore e sovvenendo le istituzioni locali di utilità e beneficenza pubblica.
A dicembre 1907 Zucchini rassegnò le dimissioni, accettate nell'Assemblea degli azionisti del 5 marzo 1908; una solenne manifestazione di onore e gratitudine gli venne tributata, deliberando che venisse istituito un premio a lui intitolato e che rimanesse nel Consiglio di amministrazione. Inoltre gli venne conservata la rappresentanza dell'Istituto in quegli enti di cui era stato fautore: la Commissione Centrale delle Casse, il Consiglio della Scuola Agraria e quello della Cassa Nazionale Infortuni.


palazzi di pregio

Palazzo di residenza

Nell'aprile del 1867 viene bandito un concorso pubblico per la costruzione del Palazzo di residenza, in cui si presentano dieci progetti, ma nessuno viene prescelto per l'esecuzione. Il concorso, infatti, è disertato dai più noti progettisti del tempo. Il presidente della Cassa di Risparmio, il marchese Carlo Bevilacqua, incarica del progetto l'architetto Giuseppe Mengoni scelto per la sua capacità di coniugare forme architettoniche del Rinascimento e uso di materiali moderni di recente introdotti nel campo delle costruzioni, come la ghisa, il ferro, il vetro. Già selezionato dal Comune di Milano quale vincitore del concorso del 1861 per la presentazione di un nuovo progetto per la Piazza del Duomo, Mengoni deve la sua fama in particolare alla progettazione della Galleria Vittorio Emanuele.
Nel 1867 porta a compimento il progetto della Sede della Cassa di Risparmio in Bologna, valutato dalla 'Commissione pel fabbricato' (organo interno alla Cassa di Risparmio), composta dai consigliere Cesare Zucchini, Agostino Salina, Pietro Buratti, Carlo Bevilacqua, oltre all'ingegnere di cantiere Enrico Comboni. Il 12 agosto 1868 viene posata la prima pietra nel grande scavo aperto all'angolo tra via Castiglione e via Ponte di Ferro. I lavori cominciano nel 1868 e nell'ottobre del 1871 il Palazzo è completato sui tre lati e nello stesso anno inaugurato alla presenza del principe Umberto; il 5 gennaio 1873 gli uffici vengono trasferiti dal Palazzo del Podestà al nuovo edificio.
Il Palazzo di Residenza viene realizzato sul modello del tipico palazzo rinascimentale, con fronte porticato, ornamentazioni di raffinati marmi policromi e l'impiego di moderni elementi strutturali in ferro. Le carte d'archivio testimoniano che per la sua realizzazione Mengoni si avvale di diverse maestranze già utilizzate a Milano.

bibliografia

- Cassa di Risparmio in Bologna, La Cassa di Risparmio in Bologna nel settantacinquesimo anno dalla sua fondazione. 1837-1912, Bologna, Regia Tipografia Fratelli Merlani, 1914;
- Cassa di Risparmio in Bologna, In memoria degli impiegati della Cassa di Risparmio in Bologna morti per la patria, Bologna, Regia Tipografia Fratelli Merlani, 1921;
- Cassa di Risparmio in Bologna, La Cassa di Risparmio in Bologna nei suoi primi cento anni. Note riassuntive degli atti, Bologna, Stabilimenti Poligrafici, 1937;
- Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, Bologna, Tipografia Luigi Parma, 1957;
- Giancarlo Roversi, Il Palazzo della Cassa di Risparmio in Bologna (1877-1977), Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1977;
- Giancarlo Roversi (a cura di), Visite al Palazzo di Residenza, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, s.d.
- Angelo Varni, Storia della Cassa di Risparmio in Bologna, Roma-Bari, Laterza, 1997.

fonti

Archivio storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Cassa di Risparmio in Bologna, serie: Libri societari, bilanci a stampa, carte Giuseppe Mengoni. 

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