Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia
Lombardia, Brescia
I Monti Riuniti di Pietà di Brescia trassero la propria origine dalla fusione, autorizzata per regio decreto del 3 aprile 1924, n. 899, del Monte Vecchio di Pietà e del Monte Nuovo di Pietà della città, e aveva sede nell'ala ovest del Palazzo della Loggia. Secondo lo statuto approvato con lo stesso decreto, scopo principale era di «far sovvenzioni in danaro sopra pegno di cose mobili, dietro corresponsione di determinate competenze, quanto più limitate possibili, nonché di sovvenire piccole somme a povere ed oneste persone della città e provincia, senza alcuna spesa ed affatto gratuitamente» (art. 2). La gratuità dei prestiti contro pegni venne mantenuta nel tempo, pur nella revisione dei limiti massimi delle somme concesse (es. dalle lire 10 si passò alle lire 100 nel 1947 e a 500 per lo statuto del 1950). Il Monte era inoltre autorizzato a concedere mutui ipotecari a privati, enti morali e comuni della provincia di Brescia, ad assumere esattorie, ad esplicare servizi di cassa per enti, a fornire servizi di deposito e custodia di oggetti preziosi, ad accettare depositi a risparmio ed a conto corrente. Inizialmente, il Monte era amministrato da un Consiglio di 7 membri ("conservatori"), di cui 5 nominati dal Comune e due dalla Congregazione di Carità; con la riforma bancaria, la nomina del presidente e del vicepresidente era per provvedimento delle autorità monetarie e i restanti membri per scelta delle autorità locali (sindaco, Consiglio provinciale e Camera di Commercio). Cambiò denominazione in Monti Riuniti di Credito su Pegno in applicazione dei provvedimenti di riordino dei Monti di Pietà (legge 10 maggio 1938, n. 745). Connessa all'applicazione di questa legge fu inoltre l'incorporazione dei Monti di Credito su Pegno di Desenzano, Lonato, Manerba, Pozzolengo, Salò e Verolanuova, avvenuta per regio decreto del 5 dicembre 1941; con l'incameramento dei patrimoni di questi Monti e l'erogazione di una percentuale di utili a favore degli enti comunali di assistenza dei comuni degli enti incorporati, venne decisa contestualmente la chiusura di tutti, con la sola eccezione di quello di Salò dove l'attività di pegno proseguì come agenzia del Monte bresciano fino al 1952. Nel frattempo, nella seconda metà degli anni Trenta, il Monte venne autorizzato alla raccolta del risparmio, per la quale fu costituita un'apposita Sezione. All'iniziale suo buon andamento, seguì un brusco e preoccupante calo dei prestiti nel 1940, che comportò la stipula di un accordo - operativo dal settembre 1941 - con la Banca San Paolo di Brescia secondo cui la Banca assorbiva la Sezione Risparmio del Monte (continuando l'attività negli stessi locali), si impegnava a concedere annualmente una somma per la beneficenza e ad assumere gratuitamente il servizio di tesoreria e di cassa del Monte. L'accordo venne rinnovato alle medesime condizioni fino al 1964, quando il servizio di cassa e di tesoreria venne riassunto dal Monte, mentre dal 1985, cessò il contributo della Banca al Monte a titolo di beneficenza. Dagli anni '50 fino alla metà degli anni '80 l'attività crebbe in modo costante, con un progressivo spostamento verso i prestiti di entità più consistente, pur rimanendo alto il livello dei piccoli prestiti; ciò gli consentì di occupare nel tempo una posizione preminente nella propria categoria, quella dei Monti di credito su pegno di seconda categoria. Con decreto presidenziale del 17 gennaio 1991 (ma con effetto dal 1° gennaio) fu disposta la sua incorporazione nella Banca del Monte di Lombardia.
bibliografia
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 72, 26 marzo 1991;
- Daniele Montanari, Roberto Navarrini (a cura di), Per il quinto centenario del Monte di Pietà di Brescia (1489-1989), Travagliato, Officina Grafica Artigiana, 1989;
- Mario Taccolini, Giovanni Gregorini, Banco di Brescia. Vent'anni nel futuro. Uomini e istituzioni del sistema creditizio bresciano da Banca Credito Agrario Bresciano e Banca San Paolo a UBI Banca, Brescia, Editrice Morcelliana, 2019;
- Paola Chiapponi, Il recupero del patrimonio archivistico dei Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia, «Storia in Lombardia», a. XLIII, n. 1, 2023, pp. 103-107.
fonti
Archivio Storico Intesa Sanpaolo, patrimonio archivistico Monti Riuniti di Credito su Pegno di Brescia.