Monte di Credito su Pegno di Recanati
Marche, Recanati (MC)
Il Monte di Pietà di Recanati fu istituito dal Comune con la denominazione di Monte di Pietà della Vergine Maria di Loreto, mediante atto del Consiglio del 3 aprile 1468. La sua costituzione seguì alla predicazione di frati francescani, in particolare del frate Domenico da Leonessa, nella Quaresima di quell'anno nella città. Il capitale iniziale venne stabilito in ducati 5.000, provenienti da depositi del Comune e in parte dalla vendita dell'appalto del dazio degli animali. Il Comune inoltre mise a disposizione la Torre del Comune per depositarvi i denari e si rese disponibile allo stornamento dei lasciti destinati alle proprie casse e al rimborso dei pegni danneggiati o rubati. I primi capitoli del Monte stabilirono che l'amministrazione dell'ente dovesse essere affidata ad una Congregazione costituita da quattro ufficiali, provenienti da ogni quartiere della città, eletti dal Consiglio dei Duecento. A causa della continua ingerenza del Comune nella sua gestione, il Monte di Pietà subì nel tempo carenze di capitali; per questo motivo, con la riforma dei capitoli del 1507 venne previsto che l'amministrazione fosse in capo ad un ufficiale non residente a Recanati. Successive notizie sul Monte si desumono dallo statuto approvato con regio decreto 8 agosto 1930. Secondo le sue disposizioni, l'ente era retto da un Consiglio di Amministrazione composto da cinque consiglieri, compreso il presidente, nominati dal podestà di Recanati, mentre il presidente era nominato tra i consiglieri d'amministrazione. I prestiti contro pegni erano gravati da un interesse del 7% (con l'aggiunta dell'1% sui diritti di polizza) e i pegni ammessi erano perle e pietre preziose, titoli di stato, effetti di rame ed oggetti di biancheria e seteria; era inoltre consentita la raccolta di depositi a custodia e il servizio di cassa per altri corpi morali. Trasformato in Monte di Credito su Pegno in applicazione delle norme sul riordino dei monti di pietà del 1938 (legge 10 maggio, n. 745), per disposizione dell'Ispettorato del Credito del 1° dicembre 1939 fu posto in gestione commissariale temporanea in quanto la situazione delle sue attività era tale da rientrare nelle condizioni per l'avvio della procedura di incorporazione in un altro monte di credito su pegno di provincia (art. 7 della legge 10 maggio 1938, n. 745 e art. 15 del regio decreto attuativo 25 maggio 1939, n. 1279). Con regio decreto 5 dicembre 1941, n. 1367, fu disposta la sua incorporazione nel Monte di Credito su Pegno di Macerata. Con successivo decreto del Capo del Governo del 27 dicembre 1941 fu stabilito che il Monte di Credito di Pegno di Macerata assumesse tutte le attività e passività del Monte di Credito su Pegno di Recanati, ne incamerasse il patrimonio e si impegnasse a proseguirne l'esercizio in Recanati.
relazioni
ente conservatore
bibliografia
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fonti
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=7192, accesso settembre 2023.