La Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Monte San Giusto fu costituita il 19 aprile 1906. Studi sulle casse rurali marchigiane la collocano tra quelle aventi una matrice cattolica e dunque come istituto che affiancò alla funzione creditizia, a supporto dell'agricoltura, una funzione moralizzatrice e di assistenza sociale alla popolazione locale. Con la morte del reverendo arciprete Faresi - che ne fu il fondatore e perpetuo direttore cassiere - avvenuta il 22 novembre 1928, il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale esplorò presso altri istituti di credito la disponibilità ad assumerne la gestione e seguitarne l'attività di credito sulla piazza di Monte San Giusto; questa esigenza si era fatta più forte dopo la decisione delle autorità clericali di ritirare agli ecclesiastici la facoltà di occuparsi dell'amministrazione degli istituti di credito. Scartata la possibilità di essere assorbita da parte del Credito Adriatico, con il quale la Cassa Rurale aveva consolidati rapporti, l'Assemblea straordinaria del 19 aprile 1931 deliberò il suo scioglimento e la messa in liquidazione. Il successivo 2 luglio il Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste autorizzava la Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, che aveva una propria filiale a Monte San Giusto, ad affiancare l'Istituto nel procedimento di liquidazione. L'iter fu lungo e difficoltoso, e si concluse alla fine del 1941 con il rimborso di tutte le passività. L'8 marzo 1942 l'Ispettorato del Credito provvide a cancellare la Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Monte San Giusto dall'albo delle aziende di credito.